Dall'India una fedeltà vissuta nel quotidiano
martedì 28 luglio 2015
In un mondo in cui le scelte di vita si frantumano spesso contro il primo degli ostacoli l'esempio di sant'Alfonsa dell'Immacolata Concezione rappresenta una sana provocazione. La sua santità, infatti, è radicata in una fedeltà vissuta nel quotidiano e capace di spingerla a superare difficoltà che potevano apparire insormontabili. Nata nel 1910 nel Kerala, in India, Alfonsa (al secolo Anna Muttathupadam), rimase orfana e venne cresciuta da una zia materna e dalla nonna. Per sottrarsi alle nozze cui era destinata dalla famiglia e seguire la sua vocazione alla vita religiosa s'inflisse una grave ustione a un piede. A 17 anni entrò tra le Clarisse, ma fin dal noviziato il suo cammino fu segnato dalla malattia, che la costrinse a rinunciare all'insegnamento ma che non ne diminuì la forza spirituale. Morì a 36 anni nel 1946.Altri santi. San Vittore I, papa dal 189 al 199 e martire; sant'Acacio di Mileto, martire (321).Letture. Es 33,7-11; 34,5-9.28; Sal 102; Mt 13,36-43.Ambrosiano. 2 Sam 6,1-15; Sal 131; Lc 11,5-8.
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