Nella tradizione cristiana la cura di una persona non è mai solo quella del corpo, della quale si occupa con ottimi risultati la medicina, ma è quella più ampia che si esprime anche in un’attenzione verso le ferite dell’anima e del cuore. Il Vangelo non nega la scienza medica, ma il suo messaggio ne può però ampliare l’impegno, ricordando che ogni malato è prima di tutto una persona con una dignità da custodire. Questo fu l’orizzonte nel quale san Pantaleone decise di praticare la medicina: una scelta che gli costò la vita. Nato a Nicomedia nel III secolo, fu cresciuto dalla madre cristiana ma avviato dal padre pagano allo studio della medicina. L’incontro con un presbitero che gli parlò di una medicina «più grande», il messaggio del Risorto, lo portò sulla strada della conversione e del Battesimo. Decise quindi di esercitare la propria professione da medico gratuitamente ma questo suscitò il risentimento dei colleghi e gli costò la denuncia. Secondo la tradizione venne quindi martirizzato tra atroci sofferenze forse nell’anno 305. Assieme a Cosma e Damiano è il patrono dei medici e delle ostetriche. Viene considerato uno dei quattordici santi ausiliatori e viene invocato contro le infermità di consunzione.
Altri santi. San Simeone, stilita (390-459); Elena Staszewska, vergine e martire (1890-1943).
Letture. Romano. Es 19,1-2.9-11.16-20; Dan 3; Mt 13,10-17.
Ambrosiano. 1Sam 26,3-14a.17-25; Sal 72 (73); Lc 10,25-37.
Bizantino. 2Tm 2,1-10; Gv 15,17-16,2.
t.me/santoavvenire
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