I più piccoli hanno la capacità di cogliere in maniera intuitiva la verità: il loro cuore libero è aperto alle “cose grandi” e li rende pronti a seguire la strada che porta a un mondo nuovo. Lo dimostrano le migliaia di adolescenti riuniti per la Gmg a Lisbona in questi giorni, ma ce lo ricordano anche figure come quelle dei santi Giusto e Pastore. La loro storia, della quale mancano di fatto riferimenti storici biografici certi, anche se la devozione è documentata, ci parla di due bambini cristiani, figli di una famiglia cristiana, che viveva a Complutum, oggi Alcalà de Henares (Madrid). Allo scoppio della persecuzione scatenata da Diocleziano, all’inizio del IV secolo, i due piccoli erano venuti a sapere, mentre erano impegnati nello studio, che era arrivato il governatore Daciano e che stava cercando i cristiani per arrestarli e condannarli a morte. Giusto e Pastore, senza esitazione, abbandonarono i libri e andarono dalle autorità, dichiarandosi cristiani. Il gesto, ovviamente, costò loro il martirio, nonostante la giovane età. L’esecuzione, avvenuta senza un processo, avvenne fuori dalla città, dove furono anche sepolti i loro corpi. La loro morte ci ricorda che spesso sono proprio i più piccoli le prime vittime della violenza e della prepotenza delle ideologie degli adulti. Nel 391 il vescovo Asturio trovò i luoghi di sepoltura di alcuni martiri a Complutum, un dato che fornisce una base storica al martirio di Giusto e Pastore.
Altri santi. Sant’Ormisda, papa (VI sec.); beato Gezzelino, eremita (XII sec.).
Letture. Trasfigurazione del Signore. Romano. Dn 7,9-10.13-14; Sal 96; 2Pt 1,16-19; Mt 17,1-9.
Ambrosiano. 2Pt 1,16-19; Sal 96 (97); Eb 1, 2b-9; Mt 17, 1-9.
Bizantino. 2Pt 1,10-19; Mt 17,1-9.
t.me/santoavvenire
© Riproduzione riservata
ARGOMENTI: