Guerre grandi e piccole. Qui una piccolissima. Se uno sta sempre sull'"amaca", gli può capitare un colpo di sonno, e se si muove un capitombolo. "Pacifista in Iraq, il Vaticano è da sempre interventista sulla Rai". Comincia così su "Repubblica" (26/3) una tirata di Michele Serra, titolare della rubrica "L'amaca", contro il cardinale Ruini. Questi, a nome dei vescovi, il giorno prima aveva sostenuto - e "Repubblica" aveva riportato le sue parole - la necessità di un "progresso etico e culturale dei programmi tv, pubblici e privati". E Michele, forse addormentato sull'amaca, è caduto di sotto dall'indignazione: ha visto in queste parole la solita "fastidiosa e continua ingerenza vaticana nella vita pubblica italiana". Lui può parlare di Rai, certamente. Anche il suo partito, che lo ha sostenuto e lo sostiene facendolo lavorare ai programmi Rai per molti anni. Un vescovo no, non può parlare di programmi tv, né pubblici né privati. È il "colpo di sonno" da "amaca continua". Serra non si è ancora accorto della fine di quelle dittature che volevano le Chiese del silenzio e il silenzio delle Chiese. Svegliatelo, e ditegli che la Costituzione italiana dà a tutti i cittadini, vescovi compresi, la libertà di opinione e di parola persino - estremo limite del liberalismo moderno - sulla qualità dei programmi tv. Anche su quelli che hanno avuto, hanno ed avranno, la consulenza professionale di Michele Serra & Co. Sono i difetti delle democrazie moderne. Si adatti meglio sull'"amaca", chi non è d'accordo, lavori di fantasia, ma non creda che i suoi pisolini fermino il mondo. La civiltà cammina!
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