Chi è veramente Gesù per noi? A questa domanda ogni battezzato è chiamato a dare risposta. A questa stessa domanda si trovò a dover dare una risposta la Chiesa dei primi secoli. Tra coloro che si adoperarono per arrivare a una corretta formulazione sul tema della natura di Cristo ci fu anche san Cirillo d'Alessandria, che oggi la Chiesa ricorda come dottore della Chiesa. Era nato attorno al 370 e nel 412 prese il posto dello zio Teofilo come vescovo di Alessandria. Rimase alla guida della comunità alessandrina per 32 anni fino alla morte, avvenuta nel 444. Dovette combattere soprattutto le idee di Nestorio, la cui visione portava di fatto a “dividere” le due nature, umana e divina, di Cristo: dottrina condannata dal Concilio di Efeso del 431. «Divinità e umanità, riunite in unione indicibile e inenarrabile, hanno prodotto per noi il solo Signore e Cristo e Figlio», scriveva Cirillo, che difese anche la definizione di Maria come “Madre di Dio”, attribuito alla Vergine nello stesso Concilio.
Altri santi. San Sansone, sacerdote (VI sec.); sant'Arialdo di Milano, diacono e martire (XI sec.).
Letture. Romano. Sap 1,13-15;2,23-24; Sal 29; 2Cor 8,7.9.13-15; Mc 5,21-43.
Ambrosiano. Gen 17,1b-16; Sal 104 (105); Rm 4,3-12; Gv 12,35-50.
Bizantino. Rom. 10,1-10; Mt 8,28-9,1.
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