domenica 10 settembre 2023
I capi dell’esercito greco hanno donato le armi di Achille a Ulisse, non ad Aiace, il guerriero più valoroso, che le pretendeva. Carattere violento, collerico, vive la scelta come un affronto, e decide un’immediata, folle vendetta: uccidere tutti i suoi compagni, a partire da Ulisse. Una strage contro i greci con cui combatte. Ha afferrato la grande spada, si avvia nell’accampamento buio, intenzionato a ucciderli tutti a partire dal vincitore delle armi, pronto a essere poi lapidato. La dea Atena, sempre protettrice di Ulisse, gli offusca la vista, facendogli perdere il senno. Accecato e folle, invece di andare verso i padiglioni si avvia ai recinti delle mandrie. Inizia a colpire selvaggiamente tori, giovenche; animali fuggono impazziti, e lui che imperversa con la spada, torna alla tenda convinto di avere massacrato i suoi compagni, trascinando un montone, che crede sia Ulisse, per finirlo. La dea lo fa cadere in un sonno profondo, e al risveglio vede, come tutti, la strage delle bestie...ridono di lui e della sua vendetta. Deriso, umiliato, perso l’onore, si uccide gettandosi sulla sua spada. Aiace, di Sofocle, tragedia della follia e della tracotanza: combatteva da eroe, ma non era un eroe, pronto a uccidere i suoi stessi compagni per cieco orgoglio. © riproduzione riservata
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: