Chiacchiere e vuoti. Entusiasta per l'ultimo libro di Odifreddi "Il diavolo in cattedra: La logica da Aristotele a Goedel'", sabato, su "Tuttolibri" della "Stampa", Federico Peiretti comincia col botto citando l'Autore, per il quale "S. Paolo impreca contro i logici come lui, docente di Logica all'Università di Torino e alla Cornell University di Itaca", li definisce "ribelli, cialtroni e seduttori", e propone di "tapparne la bocca, perché insegnano ciò che non si deve". Dunque san Paolo, che spesso fa della logica un uso rigoroso e stringente, sarebbe contro "i logici"? vai al testo - Lettera a Tito 1,10-12 - e trovi che non è contro i "logici", ma contro i "mataiòlogoi", che il Rocci traduce "chiacchieroni, che ciarlano scioccamente e a vuoto". Rileggi quel "come lui". Il "docente di logica" si riconosce "mataiòlogos", "chiacchierone che ciarla scioccamente e a vuoto"? Ne va preso atto. Del resto, a partire dal titolo, centrato sul "diavolo", stando alla recensione tutto il libro pare una verifica dell'identikit. E Peiretti conclude così: "A proposito del Diavolo: chi studierà un po' di logica lo vedrà svanire nel nulla. È un concetto vuoto"Dice Odifreddi". Dunque chi ci crede è proprio scemo. Sarà, ma Odifreddi è proprio sfortunato, perché l'ultima intera pagina di quello stesso "Tuttolibri" ha come titolo enorme "Ciak. Il diavolo"! Così "svanito nel nulla", e così "concetto vuoto" che "La Stampa" ci riempie una pagina. L'autoriconoscimento tra i "chiacchieroni che ciarlano scioccamente e a vuoto" è confermato? Forse qualche dubbio in più su se stesso, anche se uno è "docente alla Cornell University", non stonerebbe.
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