La liturgia oggi ci mostra un Vangelo in grado di contagiare, diffondersi, affascinare e animare passando attraverso le relazioni autentiche che legano persone affini e anime profonde capaci di far spazio all'altro e a Dio. È la storia di santa Chiara d'Assisi, la cui santità si alimentò dalla testimonianza di san Francesco. Nel 1206 quando Franceso si spogliò dei propri abiti come segno di affidamento totale a Dio, infatti, una ragazza dodicenne, Chiara, rimase profondamente colpita da quel gesto. Sette anni dopo toccò a lei affidarsi totalmente al Signore proprio attraverso la guida di Francesco. Nella Regola per l'Ordine delle Sorelle Povere, la fondatrice partì dalla scelta di riporre ogni propria certezza nel cuore di Dio e formulò l'invito a dare alla propria vita la «forma del Vangelo». Chiara era nata nel 1194 e nel 1213 andò alla Porziuncola dove il santo le tagliò i capelli e le fece indossare il saio. Il padre tentò di riportare Chiara a casa ma lei trovò rifugio nella chiesa di San Damiano, dove nacquero le Clarisse, la cui prima regola fu dettata proprio da Francesco. Chiara morì nel 1253.
Altri santi. Sant'Alessandro il Carbonaio, vescovo (III sec.); beato Maurizio Tornay, martire (1910-1949).
Letture. Romano. Ez 12,1-12; Sal 77; Mt 18,21-19,1.
Ambrosiano. 1Cr 28,2-14; Sal 88 (89); Lc 11,14-20.
Bizantino. 2Cor 11-7; Mt 21,33-46.
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