In ciò che agli occhi del mondo appare come austera solitudine, i cristiani sanno cogliere la pienezza di una vita spesa nella luce di Dio. Ecco perché testimonianze come quelle di san Charbel (al secolo Youssef Antoun, Giuseppe Antonio) Makhluf vengono indicate come esperienze di santità. Il percorso di questo santo orientale, infatti, fu un itinerario verso il cuore di Dio. Era nato nel 1828 nel villaggio di Beqaa Kafra, in Libano, e fin da piccolo aveva sentito la chiamata a una vita ritirata dal mondo. Così nel 1851 lasciò casa per entrare nell'Ordine libanese maronita, il più antico ordine della Chiesa cattolica di rito maronita, fondato nel 1695. Dopo un periodo presso il monastero di Nostra Signora di Mayfouq, nella regione di Byblos, emise i voti nel monastero di San Marone ad Annaya nel 1853 e sei anni dopo divenne prete. Il desiderio di una vita eremitica lo spinse a chiedere e a ottenere nel 1873 il permesso di ritirarsi in un eremo dove visse fino alla morte nel 1898. Sono numerosi i segni miracolosi che vengono attribuiti alla sua intercessione. Fu Paolo VI a dichiararlo beato nel 1965 e poi santo nel 1977.
Altri santi. Santa Cristina di Bolsena, martire (IV sec.); san Baldovino da Rieti, abate (XII sec.).
Letture. Romano. Gen 18,20-32; Sal 137; Col 2,12-14; Lc 11,1-13.
Ambrosiano. Gs 24,1-2a.15b-27; Sal 104 (105); 1Ts 1,2-10; Gv 6,59-69.
Bizantino. Rm 15,1-7; Mt 9,27-35.
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