Rai 3 ha reso un doveroso omaggio a Franco Battiato. Lo ha fatto mercoledì sera riproponendo il tributo che tanti colleghi hanno reso al cantautore siciliano con una grande serata in settembre all'Arena di Verona alla quale nessuno sarebbe voluto mancare. Sul palco si sono alternati nomi celebri della canzone italiana di vario genere per interpretare a loro modo solo brani di Battiato: da Gianni Morandi a Mahmood, da Jovanotti a Fiorella Mannoia, da Eugenio Finardi a Colapesce e Dimartino, da Gianna Nannini a Carmen Consoli, Paola Turci, Emma e chi più ne ha più ne metta. Il tutto televisivamente inserito nel contesto di Caro Battiato a firma di Pif per quello che l'autore stesso (al secolo Pierfrancesco Diliberto) definisce un “docuncerto”. Il pretesto, già usato in altri casi, è appunto quello di una lettera che Pif, seduto sulle pendici dell'Etna, indirizza al corregionale Franco Battiato dandogli rigorosamente del lei, anche perché lo scrivente, a suo tempo, incontrando il destinatario della missiva non aveva avuto il coraggio di rivolgergli la parola perché non si parla ai miti. Un ulteriore pretesto che permette a Pif (con l'immancabile telecamerina, la tecnica di ripresa a mano libera e il montaggio a togliere le pause), di duettare con i protagonisti della serata, che non risparmiano parole affettuose e di stima nei confronti del collega scomparso il 18 maggio scorso nella sua casa di Milo. Tanti anche gli aneddoti che raccontano di un Battiato ironico, divertente, amante della compagnia, narratore di barzellette, ma soprattutto di un uomo intelligente, colto, profondo, in continua ricerca attraverso la meditazione e la musica, che come dice Angelo Branduardi (anche lui a Verona) è l'arte astratta che più avvicina all'assoluto. I brani di Battiato ne sono prova.
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