Quasi un vizio. Ancora sull'"Unità", ancora in prima pagina, salto mortale, tanto i lettori bevono tutto: "Invitare Savino Pezzotta alla Festa de L'Unità e poi fischiarlo o peggio insultarlo è un grave errore". Così comincia ieri Riccardo Gianola, e dieci righe sotto continua: "Detto questo, sabato sera alla festa nazionale di Bologna, dove il segretario Cisl ha ricevuto fischi e applausi, non è successo niente di grave". "Grave errore", e "niente di grave". Doppiezza che "resiste"? Avanti: ancora sulla supposta "censura" nelle rassegne stampa Rai. Tutti a polemizzare, anche a ragione: trattati male pure noi, pure quelli, pure questi"Così ieri "Liberazione", "Manifesto" e altri. Ci fosse qualcuno che chieda dell'assenza quasi totale di "Avvenire"! Che volete che sia? Quello è un giornale cattolico"E allora niente. Come per le "radici". Fossero altre andrebbero benissimo, ma sono cristiane, e allora facciamo un'Europa "senza""Ieri su "Repubblica" (p.16) Claudio Rinaldi scrive due colonne fitte per dire che sì, è vero, Giovanni Paolo II insiste, ma è giusto che non si nominino: non sta bene, non si capisce cosa siano, sono "di difficile messa a fuoco". Vuole bruciarle? No. Nasconderle. E l'argomento decisivo - vedi tu! - è che anche Giulio Andreotti a Rimini ha dato torto al Papa. Vai a rileggere le parole del Senatore e non è proprio così. Quando serve, tutto si usa"Sempre a proposito, ieri sul "Corsera", in "Cultura", bel pezzo del grande storico Jacques Le Goff: "Europa e Cristianesimo. Quanto contano le radici". Contano! Ma non va detto. Altrimenti "lorsignori" si arrabbiano"
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