Coltivare l'essenziale Il senso di una vita umile
giovedì 10 giugno 2021
Sebbene presenti contorni poco chiari, la storia di san Bogumilo di Gniezno ci offre lo spunto per riflettere sulla necessità per ogni pastore – così come per tutti i battezzati – di coltivare l'essenziale e di condurre una vita che sia riflesso di quel Dio che per amore dell'umanità si fece piccolo e umile. Le diverse vite arrivate fino a noi differiscono per diversi particolari, ma concordano quando si tratta di riportare la scelta di san Bogumilo di lasciare un ruolo “in vista” (da abate o da arcivescovo) per ritirarsi a vita eremitica, seguendo tra i Camaldolesi la Regola di san Romualdo che l'aveva affascinato. La sua vicenda si colloca in Polonia nel XII secolo: era nato forse a Kozmin nel 1116 e aveva mosso i primi passi negli studi grazie allo zio Giovanni, arcivescovo di Gniezno. Secondo alcune fonti sarebbe poi stato chiamato a succedere al parente attorno al 1167, lasciando però la cattedra episcopale qualche anno dopo, forse a causa della persecuzione da parte di signorotti locali, forse perché attirato dalla vita eremitica. Sarebbe vissuto isolato e in preghiera fino alla morte, nel 1182, a Dobrowo.
Altri santi. San Maurino di Colonia, abate; beato Enrico da Bolzano, laico (1250-1315).
Letture. Romano. 2Cor 3,15-4,1.3-6; Sal 84; Mt 5,20-26.
Ambrosiano. Es 13,3a.11-16; Sal 113B (115); Lc 5,36-38.
Bizantino. Rm 8,22-27; Mt 10,23-31.
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