martedì 25 maggio 2004
Per la serie "fesserie ineffabili", domenica "Messaggero" p. 21, "Cultura e Spettacoli", titolone: "Gesù di Nazareth? È morto in Kashmir". Rosario Mascia ricicla un Gesù sopravvissuto alla Croce - quello morto era un sosia? - fuggito in India e lì sepolto. Ci mette dentro di suo anche un Karl Marx "pastore" tedesco, quindi protestante - a meno che non si tratti di un cane -, un "padre Gesuita Catrou (?) e tanto "spettacoli". Capisci lui che l'ha scritto, il suo pezzo, molto meno chi ha deciso di pubblicarlo. Vale anche, con più meraviglia, per "La Stampa" (9/5), che in prima pagina pubblica Angelo Benessia con titolo-sentenza inappellabile - "Costituzione UE: Non serve l'Europa cristiana" - e con richiamo che dà il pezzo come replica ad un richiamo opposto di Giovanni Paolo II riportato da Giacomo Galeazzi a p. 8. È certo, Benessia: il cristianesimo come radice non solo "non serve", ma è controproducente. Al suo posto invece, e vale come imperativo, va richiamato "l'Illuminismo". E perché? Perché solo così "l'Europa potrà contribuire a riportare il mondo sulla via della ragione". Basterebbe, ma l'autore vuole fare l'originale, e per chiudere aggiunge come una presa in giro: "Se Dio lo vorrà". Tutto risolto! Metti "i lumi" e tutto filerà liscio. Come il ballo. Elementare: tra Gesù Cristo e Voltaire, accompagnato da Robespierre, non c'è partita: "se Dio lo vorrà". Ultima della "serie", "L'Espresso" (13/5): "Rifondiamo Vangeli e Corano"! Guido Panvini lancia tre libri, Editori Riuniti, Boringhieri e Rizzoli: e tutto sarà nuovo. "Espresso" con leccata posteriore: agli Editori.
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