Da sposo, padre e vedovo a «consigliere» dei missionari
giovedì 31 ottobre 2019
Ripartire, ricominciare, rinascere: il cristiano sa che ogni ferita è l'occasione per trovare una nuova strada al progetto di Dio insito nel cuore di ognuno. Così fu per sant'Alfonso Rodriguez, sposo, padre e poi vedovo, che attraversò il lutto per la perdita della moglie mettendosi a totale servizio del Vangelo. Nato a Segovia, in Spagna, nel 1533, era un mercante e aveva due figli, quando la morte della sposa lo spinse a riprendere gli studi interrotti in gioventù per entrare nella Compagnia di Gesù, anche se volle restare sempre un fratello coadiutore. Fu quindi inviato a Palma di Maiorca, dove svolse il ruolo di portinaio del convento dal quale all'epoca passavano i missionari diretti in America. Per molti di loro l'incontro con Rodriguez fu un'esperienza preziosa, come accadde a san Pietro Claver, l'«apostolo degli schiavi». Morì nel 1617.
Altri santi. Sant'Antonino di Milano, vescovo (VII sec.); beato Cristoforo di Romagna, sacerdote (XIII sec.).
Letture. Rm 8,31-39; Sal 108; Lc 13,31-35.
Ambrosiano. Ap 6,12-7, 3; Sal 67 (68); Mt 19,27-29.
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