L'Italia si conferma all'avanguardia mondiale nella terapia adronica. Il mese scorso raccontavamo dei Laboratori Nazionali del Sud (Lns) dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), in Sicilia, capaci di curare i tumori con la protonterapia, utilizzando cioè di una delle delle due particelle elementari che compongono il nucleo atomico. Lo stesso protocollo di cura è disponibile anche al Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica (CNAO) di Pavia, all'interno del Servizio sanitario nazionale. Pavia, anzi, è uno dei soli cinque centri al mondo – l'unico in Italia – capace di bombardare i tessuti tumorali sia con i protoni sia con gli ioni di carbonio, particelle ancora più potenti, che riescono a danneggiare i legami chimici e addirittura a "spezzare" il Dna delle cellule malate. Gli adroni sono infatti più pesanti di raggi X ed elettroni: hanno un'energia maggiore, ma vanno opportunamente "caricati". A questo ci pensa un apposito acceleratore di particelle chiamato sincrotrone, macchinario simile, con le dovute proporzioni, a quello del Cern di Ginevra dove, sotto la guida di Fabiola Gianotti, è stato scoperto il famoso bosone di Higgs. Il sincrotrone, in pratica, scompone gli atomi e crea fasci di particelle subatomiche (protoni e ioni carbonio, nel caso di Pavia) da indirizzare sulle cellule del tumore per distruggerle. La costruzione del centro ha coinvolto 600 aziende – di cui 500 italiane – con un investimento complessivo di 140 milioni di euro, il 50% in meno di quanto richiesto dagli altri centri all'estero. La realizzazione dei singoli pezzi è stata affidata ad aziende specializzate, mentre il montaggio e l'avviamento sono stati effettuati dal personale del CNAO, in collaborazione con l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, il Politecnico di Milano, l'Università di Pavia e il Cern. Accanto all'acceleratore sono collocate le sorgenti di plasma che contengono gli atomi dei gas che hanno perso gli elettroni. Con campi magnetici e radiofrequenze si estraggono i protoni e gli ioni di carbonio che compongono fasci composti ognuno da miliardi di particelle: i protoni sono generati da gas idrogeno, mentre gli ioni carbonio sono prodotti a partire dall'anidride carbonica, eliminando prima gli atomi di ossigeno e successivamente gli elettroni degli atomi di carbonio. Questi fasci sono inviati nel tubo circolare del sincrotrone, dove inizialmente viaggiano a circa 30.000 chilometri al secondo. I raggi di particelle sono poi ulteriormente accelerati, grazie all'utilizzo di potenti magneti, come a Ginevra, e percorrono circa 30.000 chilometri in mezzo secondo per arrivare, come ha insegnato Albert Einstein, all'energia necessaria. Nel nostro caso, necessaria al trattamento del tumore. Con questa velocità i fasci sono inviati direttamente nelle tre sale di trattamento dove si trova il lettino del paziente.
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