Perché la Chiesa parla una lingua «morta»
Nelle liturgie presiedute dal Papa e nei documenti ufficiali, la Chiesa utilizza il latino. Il nuovo episodio di Taccuino celeste, podcast dedicato ai temi della fede, spiega i motivi di questa scelta
Perché la Chiesa parla una lingua «morta»
Nelle liturgie presiedute dal Papa e nei documenti ufficiali, la Chiesa utilizza il latino. Il nuovo episodio di Taccuino celeste, podcast dedicato ai temi della fede, spiega i motivi di questa scelta

Anche se nelle celebrazioni viene usata abitualmente la lingua dei singoli Paesi, nelle liturgie solenni (per esempio presiedute dal Papa), e nei documenti ufficiali la Chiesa cattolica parla e scrive in latino. Una scelta che ha tra le sue motivazioni proprio il fatto che si tratti di una lingua “morta”, cioè non utilizzata quotidianamente e come tale immodificabile. Una volta imparata sai che non cambierà. Il nuovo episodio di Taccuino celeste racconta appunto come “comunica” la Chiesa, va alle radici della scelta del latino malgrado i Vangeli siano stati scritti in greco e aramaico, ragiona su come l'idioma antico si coniughi con le lingue moderne, a cominciare dall'italiano. Taccuino celeste è il podcast di Avvenire dedicato ai temi della fede e della religione, a cosa crede chi crede. Nelle ultime settimane si è occupato tra l'altro, della differenza tra ricevere la comunione in mano o sulla lingua, dei rapporti tra fede e superstizione, di cosa sono le indulgenze, del perché è meglio non tenersi per mano recitando il Padre Nostro durante la Messa.

Ogni mercoledì un nuovo episodio. Per domande, suggerimenti e proposte di temi si può scrivere a: social@avvenire.it

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