Disha Ravi è una ragazza indiana nota da qualche anno per aver subito una pena detentiva fuori misura. Creatrice del gruppo Friday For Future India si è sempre battuta per la giustizia climatica. La polizia dell’unità cyber-crimine di Delhi l’ha arrestata nel febbraio 2021 per aver diffuso su gruppi whatsapp un toolkit, ossia un identikit informatico con le linee guida per la creazione di una pagina social a favore della lotta degli agricoltori indiani. In quel periodo i contadini indiani stavano organizzando una serie di manifestazioni contro una riforma che avrebbe radicalmente cambiato l’attuale sistema dei mercati agro-alimentari mondiali.
È dedicata a lei la nuova puntata, la decima, de "I guerrieri del clima - Climate change warriors", il podcast di Avvenire a cura di Laura Silvia Battaglia e degli studenti del biennio 2021/23 della Scuola di Giornalismo dell'Università Cattolica. In questa puntata la ricerca è di Francesca Arcai.
Disha è cresciuta a Bangalore e ha conosciuto fin da piccola l’effetto del cambiamento climatico. Ad ogni forte pioggia che colpisce la città, Disha è costretta a vedere la madre in completa disperazione e la sua casa trasformata in una piscina. La sua casa, e tutte le abitazioni della città, si allagano costantemente. Ad ogni pioggia.
Un caschetto con frangia castana, un viso dolce e gli occhi grandi, Ravi ha 23 anni e sogna di lavorare come giornalista. Per il momento Disha occupa le sue giornate con l’organizzazione delle attività di Fridays for future India. Definita dai media occidentali come la “Greta indiana”, riferendosi a Greta Thunberg, nota ambientalista svedese, Disha non è sempre stata contenta di questo soprannome. Rifiuta l’etichetta di fondatrice del movimento, termine che implica l’azione di un singolo mentre FFF India – come lei ribadisce costantemente - è frutto di un intenso lavoro di gruppo.