Papa Francesco guarda già a Fatima, dove sarà venerdì 12 e sabato 13 maggio, mese mariano. E nella catechesi di stamani, proseguendo il ciclo sulla speranza, invita ad affidarsi alla Madonna indicando Maria come madre di speranza. Lei che, giovane donna, ha detto sì all'invito dell'angelo, senza sapere a cosa sarebbe andata incontro. Lei che, ormai anziana, è rimasta ai piedi della Croce. Ed è stata presente, segno di speranza, nella prima Chiesa formata dai pochi discepoli, ancora incerti e sgomenti. IL TESTO INTEGRALE DELL'UDIENZA
«Donna, ecco tuo figlio»
Dopo il consueto giro di saluti in piazza San Pietro, tra le acclamazione dei fedeli e i bambini da baciare, papa Francesco si è seduto ad ascoltato il brano del Vangelo secondo Giovanni in cui Gesù dalla Croce si rivolge a Maria e al discepolo Giovanni: «Disse alla madre: "Donna, ecco tuo figlio". Poi disse al discepolo: "Ecco tua madre"».
Maria, una delle tante madri coraggiose
«Nel nostro itinerario di catechesi sulla speranza cristiana oggi guardiamo a Maria, madre della speranza» esordisce Francesco. Nel suo cammino di madre Maria ha attraversato più di una notte. Il Papa la paragona al «personaggio di un dramma» fin dall'inizio dei Vangeli, con il suo Sì all’invito dell’angelo «nonostante nulla sapesse del destino che l’attendeva». Maria, osserva il Papa, ci appare «come una delle tante madri del nostro mondo: coraggiose fino all’estremo quando si tratta di accogliere nel proprio grembo la storia di un nuovo uomo che nasce». Quel Sì è il primo di una «lunga lista di obbedienze». La Madonna appare nei Vangeli come una donna silenziosa, «che spesso non comprende tutto quello che le accade intorno, ma che medita ogni parola e ogni avvenimento nel suo cuore».
Non è una donna che si deprime o protesta
Il Papa traccia un rapido ritratto psicologico della Madre di Cristo. Maria «non è una donna che si deprime davanti alle incertezze della vita», osserva, e non è nemmeno una donna «che inveisce contro il destino». È invece «una donna che ascolta». «Non dimenticatevi – aggiunge Francesco a braccio – che c’è sempre un grande rapporto tra la speranza e l’ascolto». Maria accoglie l’esistenza «come essa si consegna a noi: con i suoi giorni felici ma anche con le tragedie».
Anche nel buio più fitto, Maria resta
Dopo quel primo Sì, e fino alla Croce, Maria quasi sparisce dalla trama dei Vangeli: resta «muta davanti al mistero di un Figlio che obbedisce al Padre». Ma riappare nel momento cruciale quando buona parte degli amici di Gesù si sono dileguati. «Le madri non tradiscono» chiosa il Papa. E si chiede quale sia stata la passione più crudele: se quella di un uomo innocente che muore in croce o quella di una madre che accompagna l’agonia del figlio. I Vangeli sono laconici e discreti su questo e si limitano a dire: «Lei stava». «Nulla dicono sulla sua reazione: se piangesse o non piangesse: nulla». Su questi dettagli «si sarebbe poi avventata l’immaginazione di poeti e di pittori» osserva Francesco.
Ai piedi della Croce ecco dunque «la giovane donna di Nazareth ormai ingrigita nei capelli per il passare degli anni, ancora alle prese con un Dio che deve essere solo abbracciato». «Maria stava nel buio più fitto: ma stava, non se n’era andata» ribadisce Francesco. Nemmeno lei conosce il destino di Resurrezione che suo Figlio sta in quel momento aprendo per tutti gli uomini. Lei «è lì per fedeltà al piano di Dio» ma anche «a causa del suo istinto di madre». «Ogni volta che c’è un figlio che attraversa una passione» c'è sempre la sofferenza delle madri. «Tutti noi abbiamo conosciuto donne forti che hanno portato avanti tante sofferenze dentro» nota Francesco. Maria è madre di speranza anche in mezzo alla comunità dei discepoli, «così fragili» e impauriti. «Lei semplicemente stava lì nel più normale dei modi». Per questo tutti noi l’amiamo come madre, ricorda il Papa: «Non siamo orfani, abbiamo una madre in Cielo». «Maria, la madre che Gesù ha regalato a tutti noi - conclude il Pontefice - possa sempre sostenere i nostri passi, possa sempre dire al cuore: "Alzati, guarda avanti, guarda l’orizzonte". Perché Lei è madre di speranza».
Il pellegrinaggio a Fatima
Al momento dei saluti, rivolgendosi ai pellegrini di lingua portoghese, papa Francesco evoca il suo prossimo pellegrinaggio al Santuario di Fatima: «Mi recherò pellegrino a Fatima» (IL PROGRAMMA del 12 e 13). «Chiedo a tutti di unirsi a me quali pellegrini della speranza e della pace. Le vostre mani in preghiera continuino a sostenere le mie». Salutando i fedeli di lingua spagnola, ricorda che gli argentini festeggiano «la loro patrona, la Madonna di Lujan». «Il mio cuore oggi è lì, a Lujan», confida.