l tempo di Avvento ha “tre dimensioni”: passato, futuro e presente. Celebrando la Messa nella cappella della Casa Santa Marta, Papa Francesco ricorda che l’Avvento, inaugurato ieri, è il tempo propizio “per purificare lo spirito, per far crescere la fede con questa purificazione”. Il punto di partenza delle riflessioni del Pontefice è il Vangelo odierno (Mt 8,5-11): l’incontro a Cafàrnao tra Gesù e un centurione, che chiede aiuto per il suo servo, paralizzato a letto. Anche oggi, precisa, può succedere di “abituarsi alla fede”, dimenticandone la sua “vivacità”. “Quando siamo abituati – rimarca – perdiamo quella forza della fede, quella novità della fede che sempre si rinnova”. (Barbara Castelli – Vatican News)
Il Natale non sia mondano
Nell’omelia, Papa Bergoglio sottolinea che la prima dimensione dell’Avvento è il passato, “la purificazione della memoria”: “ricordare bene che non è nato l’albero di Natale”, che è certamente un “bel segno”, ma ricordare che “è nato Gesù Cristo”.
E’ nato il Signore, è nato il Redentore che è venuto a salvarci. Sì, la festa … noi sempre abbiamo il pericolo, avremo sempre in noi la tentazione di mondanizzare il Natale, mondanizzarlo … quando la festa lascia di essere contemplazione – una bella festa di famiglia con Gesù al centro – e incomincia a essere festa mondana: fare le spese, i regali, e questo e l’altro … e il Signore rimane lì, dimenticato. Anche nella nostra vita: sì, è nato, a Betlemme, ma … E l’Avvento è per purificare la memoria di quel tempo passato, di quella dimensione.
Purificare la speranza
L’Avvento, inoltre, serve a “purificare la speranza”, a prepararsi “all’incontro definitivo con il Signore”.
Perché quel Signore che è venuto là, tornerà, tornerà! E tornerà a chiederci: “Com’è andata la tua vita?”. Sarà un incontro personale. Noi, l’incontro personale con il Signore, oggi, lo avremo nell’Eucaristia e non possiamo avere un incontro così, personale, con il Natale di 2000 anni fa: abbiamo la memoria di quello. Ma quando Lui tornerà, avremo quell’incontro personale. E’ purificare la speranza.
Il Signore bussa ogni giorno al nostro cuore
Infine, Papa Francesco invita tutti a coltivare la dimensione quotidiana della fede, nonostante le preoccupazioni e i tanti affanni, prendendo “custodia” della propria “casa interiore”. Il nostro Dio, infatti, è il “Dio delle sorprese” e i cristiani dovrebbero scorgere ogni giorno i segni del Padre Celeste, quel suo parlarci nell’oggi.
E la terza dimensione è più quotidiana: purificare la vigilanza. Vigilanza e preghiera sono due parole per l’Avvento; perché il Signore è venuto nella Storia a Betlemme; verrà, alla fine del mondo e anche alla fine della vita di ognuno di noi. Ma viene ogni giorno, ogni momento, nel nostro cuore, con l’ispirazione dello Spirito Santo.
Francesco parla del tempo di Avvento, l’occasione per comprendere pienamente la nascita di Gesù a Betlemme e per coltivare il rapporto personale con il Figlio di Dio
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