lunedì 12 dicembre 2022
Francesco ha chiarito che la posizione dei cristiani non è più quella dell'assistenzialismo. "Comunità inclusive dove ci si sostenga a vicenda"
Il Papa ha ricevuto stamani in udienza l'Unione italiana ciechi e ipovedenti

Il Papa ha ricevuto stamani in udienza l'Unione italiana ciechi e ipovedenti - Ansa

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"Il punto di vista dei cristiani sulla disabilità non è più e non deve più essere il pietismo e l'assistenzialismo, ma la consapevolezza che la fragilità, assunta con responsabilità e solidarietà, è una risorsa per tutto il corpo sociale e per la comunità ecclesiale". Lo ha detto papa Francesco ricevendo in udienza i membri dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.

"Le persone non vedenti e ipovedenti, ben formate nei principi etici e nella coscienza civica - ha detto Francesco - sono in prima linea per costruire comunità inclusive, dove ciascuno possa partecipare senza vergognarsi dei propri limiti e delle proprie fragilità, cooperando con gli altri per completarsi e sostenersi a vicenda". "La società italiana - ha concluso - ha bisogno di speranza, e questa viene soprattutto dalla testimonianza di persone che, nella propria condizione di fragilità, non si chiudono, non si piangono addosso, ma si impegnano insieme agli altri per migliorare le cose".

Il Papa, ricordando la ricorrenza liturgica di Santa Lucia di domani, ha detto che "domani è anche l'anniversario della mia ordinazione sacerdotale: sono stato ordinato nel giorno di Santa Lucia -, che è patrona delle persone affette da disabilità o malattie della vista".

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