Papa Francesco ricorda che “la povertà è il cuore del Vangelo”
Nel giorno della memoria di San Martino di Tours, celebre per aver dato metà del suo mantello a un mendicante, quando era ancora pagano e soldato dell’Impero Romano, Papa Francesco ha chiesto perdono ai poveri per tutte le volte che noi i cristiani ci siamo girati dall'altra parte.
È il passaggio più forte del “mea culpa” pronunciato dal Papa al termine del suo discorso, a braccio e in spagnolo, rivolto alle persone che sono senza una casa, nel primo momento giubilare a loro dedicato.
Il Papa ha parlato di pace e di sogni, di speranza e di una “dignità” che non è data dalla ricchezza, prima di chiedere perdono: «Vi chiedo perdono se qualche volta vi ho offeso con parole e per non aver detto quello che dovevo», ha continuato Francesco, rivolgendosi ai 4mila senza fissa dimora nell'aula Paolo VI che partecipano al Giubileo delle persone escluse voluto dallo stesso Papa Francesco. «Vi chiedo perdono- ha continuato - ogni volta che i cristiani davanti a un povero guardano da un'altra parte».«Perdono. Il vostro perdono - ha invocato il Papa - versogli uomini e donne della Chiesa che non vogliono guardare èacqua benedetta, è pulizia per noi. Aiutateci a credere ancorache nel cuore del Vangelo c'è la povertà, grande messaggionon solo per i cristiani ma per tutti i cattolici che devono costruire una Chiesa per i poveri».
Sabato sera è in programma anche una grande Veglia di preghiera presieduta dal cardinale Philippe Barbarin, arcivescovo di Lione, nella basilica di san Paolo fuori le mura. Domenica partecipano alla Messa celebrata da Papa Francesco nella basilica di San Pietro.