«Amore e pace», per il Myanmar. «Armonia e pace» per il Bangladesh. La scelta dei motti, molto simili tra loro, indica il filo rosso che unisce le due tappe del viaggio che vedrà il Papa nel Sud-Est asiatico dal 27 novembre al 2 dicembre prossimi. Un itinerario, come si capisce, che chiama in causa la riconciliazione e la fraternità, nel segno del dialogo. Ieri mattina nell’annunciare che Francesco aveva accolto l’invito dei rispettivi vescovi e capi di Stato, il direttore della Sala Stampa vaticana Greg Burke ha annunciato il doppio respiro della visita. Il Papa sarà in Myanmar dal 27 al 30 novembre, per la precisione nella capitale Yangon e a Nay Pyi Taw, per poi spostarsi a Dacca nel Bangladesh dove resterà fino al 2 dicembre, quando farà ritorno in Vaticano.
«Il Papa compie il viaggio in Myanmar come messaggero di pace, per sostenere i cristiani e lanciare un appello universale di riconciliazione – ha sottolineato in un’intervista a <+CORSIVOA>Radio Vaticana<+TONDOA> don Dario Paviša, segretario della nunziatura apostolica in Myanmar. «Viene come un pastore che visita il suo gregge» ha spiegato il presidente della Conferenza episcopale, il vescovo Felix Lian Khen Thang aggiungendo che nel Paese sono presenti molte tradizioni religiose, il buddismo, l’induismo, l’islam, il cristianesimo. Se si vuole che lavorino insieme nella comprensione e nel rispetto reciproco, deve essere ricercata la pace».
Sul tema della difesa delle minoranze religiose la voce del Papa è risuonata anche domenica scorsa, all’Angelus, con un forte appello a fermare le persecuzioni contro i «nostri fratelli rohingya». «Vorrei esprimere tutta la mia vicinanza – ha detto il Pontefice –. E tutti noi – ha aggiunto invitando alla preghiera – chiediamo al Signore di salvarli e suscitare uomini e donne di buona volontà in loro aiuto, che diano loro i pieni diritti». Come noto quella dei Rohingya (lo spieghiamo in questa stessa pagina) è un minoranza di religione islamica, presente soprattutto in Myanmar ma anche in Bangladesh. Arabia Saudita e in misura più ridotta in Pakistan, Thailandia e Malaysia.