Signori Cardinali,cari fratelli Vescovi e Sacerdoti,fratelli e sorelle!
È
per me una gioia incontrare il Pontificio Consiglio per i Laici riunito
in Assemblea plenaria. Come amava ricordare il beato Giovanni Paolo
II, con il Concilio è "scoccata l’ora del laicato", e ne danno conferma
sempre di più gli abbondanti frutti apostolici. Ringrazio il Cardinale
per le parole che mi ha rivolto.
Tra le iniziative recenti del
Dicastero vorrei ricordare il Congresso Panafricano del settembre 2012,
dedicato alla formazione del laicato in Africa; come pure il seminario
di studio sul tema «Dio affida l’essere umano alla donna», nel
venticinquesimo anniversario della Lettera Apostolica Mulieris dignitatem.
E su questo punto dobbiamo approfondire di più. Nella crisi culturale
del nostro tempo, la donna viene a trovarsi in prima linea nella
battaglia per la salvaguardia dell’umano. E infine ringrazio con voi il
Signore per la Giornata Mondiale della Gioventù di Rio de Janeiro: una
vera festa della fede. E' stata una vera festa. I cariocas erano felici
e ci hanno fatto felici tutti. Il tema della Giornata: «Andate e fate
discepoli tutti i popoli», ha messo in evidenza la dimensione
missionaria della vita cristiana, l’esigenza di uscire verso quanti
attendono l’acqua viva del Vangelo, verso i più poveri e gli esclusi.
Abbiamo toccato con mano come la missione scaturisca dalla gioia
contagiosa dell’incontro col Signore, che si trasforma in speranza per
tutti.
Per questa Plenaria avete scelto un tema molto attuale:
«Annunciare Cristo nell’era digitale». Si tratta di un campo
privilegiato per l’azione dei giovani, per i quali la "rete" è, per
così dire, connaturale. Internet è una realtà diffusa, complessa
e in continua evoluzione, e il suo sviluppo ripropone la questione
sempre attuale del rapporto tra la fede e la cultura. Già durante i
primi secoli dell’era cristiana, la Chiesa volle misurarsi con la
straordinaria eredità della cultura greca. Di fronte a filosofie di
grande profondità e a un metodo educativo di eccezionale valore,
intrisi però di elementi pagani, i Padri non si chiusero al confronto,
né d’altra parte cedettero al compromesso con alcune idee in contrasto
con la fede. Seppero invece riconoscere e assimilare i concetti più
elevati, trasformandoli dall’interno alla luce della Parola di Dio.
Attuarono quello che chiede san Paolo: «Vagliate ogni cosa e tenete ciò
che è buono» (1 Ts 5,21). Anche tra le opportunità e i pericoli
della rete, occorre «vagliare ogni cosa», consapevoli che certamente
troveremo monete false, illusioni pericolose e trappole da evitare. Ma,
guidati dallo Spirito Santo, scopriremo anche preziose opportunità per
condurre gli uomini al volto luminoso del Signore.
Tra le
possibilità offerte dalla comunicazione digitale, la più importante
riguarda l’annuncio del Vangelo. Certo non è sufficiente acquisire
competenze tecnologiche, pur importanti. Si tratta anzitutto di
incontrare donne e uomini reali, spesso feriti o smarriti, per offrire
loro vere ragioni di speranza. L’annuncio richiede relazioni umane
autentiche e dirette per sfociare in un incontro personale con il
Signore. Pertanto internet non basta, la tecnologia non è
sufficiente. Questo però non vuol dire che la presenza della Chiesa
nella rete sia inutile; al contrario, è indispensabile essere presenti,
sempre con stile evangelico, in quello che per tanti, specie giovani, è
diventato una sorta di ambiente di vita, per risvegliare le domande
insopprimibili del cuore sul senso dell’esistenza, e indicare la via
che porta a Colui che è la risposta, la Misericordia divina fatta
carne, il Signore Gesù.
Cari amici, la Chiesa è sempre in
cammino, alla ricerca di nuove vie per l’annuncio del Vangelo.
L’apporto e la testimonianza dei fedeli laici si dimostrano
indispensabili ogni giorno di più. Affido pertanto il Pontificio
Consiglio per i Laici alla premurosa e materna intercessione della
Beata Vergine Maria, mentre di tutto cuore vi benedico. Grazie.