Consigliare i dubbiosi e insegnare a chi ignora. Concluso domenica scorsa l'Anno Santo della Misericordia, papa Francesco prosegue la sua catechesi del mercoledì sulle opere di misericordia. L'udienza generale di stamani si è svolta in Aula Paolo VI, dove erano presenti circa 2.500 fedeli tra cui 160 gruppi provenienti da ogni parte del mondo. Entrando il Papa si è soffermato a stringere le mani dei partecipanti e baciare le teste dei bambini e ha indossato per qualche momento uno zucchetto portato da un fedele.
Due opere di misericordia spirituale
"Finito il Giubileo oggi torniamo alla normalità" ha esordito papa Francesco. "Ma rimangono ancora alcune riflessioni sulle opere di misericordia e così continuiamo su questo". Ed ecco le due opere di misericordia spirituale sulle quali si è incentrata la riflessione del Papa: consigliare i dubbiosi e insegnare agli ignoranti, "quelli che non sanno qualcosa" ha specificato Francesco. "Sono opere che si possono vivere sia in una dimensione semplice, familiare, alla portata di tutti", ha spiegato, "sia, specie la seconda, su un piano più istituzionale".
L'ingiustizia dell'analfabetismo infantile
Insegnare agli ignoranti significa anzitutto diffondere l'istruzione, a partire dalla scolarizzazione. "Quanti bambini soffrono ancora di analfabetismo" ha esclamato con dolore Francesco. "In un mondo dove il progresso tecnico e scientifico è arrivato così in alto è un’ingiustizia che ci siano bambini analfabeti". Si tratta di "una condizione che intacca la dignità stessa della persona". Infatti "senza istruzione si diventa poi facilmente preda dello sfruttamento e di varie forme di disagio sociale".
Da san Giuseppe Calasanzio a san Giovanni Bosco, l'impegno della Chiesa
Francesco ha ricordato l'impegno della Chiesa, nel corso dei secoli, nel campo dell'istruzione in particolare ai più poveri, per restituire loro dignità. Il primo esempio citato è quello di "una scuola fondata da san Giustino qui a Roma nel II secolo", poi il Papa ha ricordato "san Giuseppe Calasanzio che aprì le prime scuole gratuite d’Europa". "Quanti cristiani laici, consacrati, sacerdoti hanno dato la vita nell’istruzione, nell'educazione dei bambini e dei giovani". "Questo è grande" ha commentato il Papa, invitando quindi i fedeli a "fare un omaggio a loro con un bell’applauso". Questi pionieri dell’istruzione "avevano compreso a fondo l’opera di misericordia e ne avevano fatto uno stile di vita tale da trasformare la stessa società". Spesso l'istruzione che davano queste scuole era orientata al lavoro, per restituire dignità sociale a persone che rischiavano l'emarginazione. "Pensiamo a don Bosco" ha ricordato ancora il Papa. "È così che sono sorte molte scuole professionali". L’istruzione, ha insistito, "è una peculiare forma di evangelizzazione". Più cresce l’istruzione, più le persone acquistano certezza e consapevolezza. Una buona istruzione ci insegna anche il metodo critico, quel dubbio che alimenta la crescita in conoscenza.
Consigliare i dubbiosi, un'opera d'amore
Il dubbio che tormenta il dubbioso è diverso da quello che fa crescere la conoscenza. È un dubbio di incertezza e di paura. Per questo l'opera di misericordia che consiste nel consigliare il dubbioso "equivale a lenire quel dolore e quella sofferenza che provengono dalla paura e dall’angoscia" conseguenti al dubbio. Si tratta di "un atto di vero amore: sostenere una persona che è nell’incertezza".
Dubbi sulla fede? Anche il Papa ne ha
Talvolta il dubbio può investire la stessa fede del cristiano. E qui Francesco, come spesso fa, si è esposto in prima persona. "A chi mi chiede: lei ha mai dei dubbi sulla fede? Ne ho tanti". I dubbi che toccano la fede, "in senso positivo", ha precisato, "sono un segno che vogliamo conoscere meglio Gesù e il mistero del Suo amore verso di noi". "Questi dubbi fanno crescere" ha ribadito il Papa. È un bene che ci poniamo delle domande sulla nostra fede peché siamo spinti ad approfondirla. "I dubbi però vanno anche superati". E come si può farlo? Francesco dà tre indicazioni precise: l'ascolto della Parola di Dio; la catechesi; la fede vissuta nell'amore per gli altri. Al fondo di tutte sta l'incontro con l'Annuncio nella nostra vita quotidiana. Non facciamo della fede "una teoria astratta" ammonisce il Papa. "Facciamone la nostra vita, nel servizio ai fratelli più bisognosi. Allora tanti dubbi svaniscono perché sentiamo la presenza di Dio". Infatti "la grande certezza per uscire dal dubbio è l’amore di Dio". "Dio mai fa retromarcia col suo amore, va semrpe avanti" ha ribadito il Papa. E noi "dobbiamo sentire la responsabilità di essere testimoni di questo amore offrendo misericordia ai nostri fratelli".