lunedì 21 agosto 2023
Francesco dice di seguire con preoccupazione l'evolversi della situazione nel Paese africano e si unisce a quanto chiesto dai vescovi in favore della pace
Il Papa prega per la pace in Niger e la stabilità nel Sahel

ANSA

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Dio è così: è amore, e chi ama non resta rigido. Sì, resta fermo, ma non rigido. Non resta rigido sulle proprie posizioni, ma si lascia smuovere e commuovere; sa cambiare i suoi programmi. L’amore è creativo, e noi cristiani, se vogliamo imitare Cristo, siamo invitati alla disponibilità del cambiamento.

Essere docili, ascoltare, intenerirsi “in nome della compassione e del bene altrui” come Cristo ha fatto con la cananea: questo è il cambiamento da intraprendere “nei nostri rapporti, ma anche nella vita di fede”, sottolinea Papa Francesco all’Angelus, soffermandosi sull’incontro di Gesù con una donna che lo implora di liberare la figlia tormentata da un demonio. Non è del territorio d’Israele, specifica il Vangelo di Matteo. Gesù non le presta ascolto, ma lei insiste, tanto che i discepoli consigliano al Maestro di esaudirla perché la smetta. Gesù spiega loro “che la sua missione è destinata” alle pecore perdute della casa d’Israele, ma la donna non demorde, gli si avvicina e prostratasi gli chiede aiuto. Gesù allora riconosce quanto è grande la fede della donna, cambia atteggiamento, e la esaudisce.

Il Papa chiarisce che Gesù “stava rivolgendo la sua predicazione al popolo eletto”, poiché lo Spirito Santo avrebbe spinto in seguito la Chiesa ai confini del mondo. Nell’episodio della donna cananea, però, aggiunge Francesco, “già si manifesta l’universalità dell’opera di Dio”. Accade che Gesù, “di fronte alla preghiera della donna ‘anticipa i piani’ e “diventa ancor più condiscendente e compassionevole”. Ma c’è un altro aspetto sul quale il Papa invita a riflettere: la fede della donna, che Gesù loda perché grande. Mentre i discepoli ritengono grande solo l’insistenza della cananea, Cristo, invece, “vede la fede”, che non è ricca di concetti, ma di fatti.

La cananea si avvicina, si prostra, insiste, intrattiene un dialogo serrato con Gesù, supera ogni ostacolo pur di parlargli. Ecco la concretezza della fede, che non è un’etichetta religiosa, ma un rapporto personale con il Signore. La fede della donna non è fatta di galateo teologico, ma di insistenza: bussa alla porta, bussa, bussa; non è fatta di parole, ma di preghiera. E Dio non resiste quando è pregato.

L’invito di Francesco è, allora, a domandarsi se, come Gesù, si è capaci di cambiare, essere comprensivi e compassionevoli, o se si è rigidi sulle proprie posizioni. A questo proposito, specifica peraltro, perché non ci si confonda, che "la rigidità è brutta, la fermezza è buona". E ancora il Papa invita a interrogarsi sulla propria fede, se “si ferma a concetti e parole, o è veramente vissuta, con la preghiera e le azioni”, se c’è un dialogo con Dio, se si è insistenti con Lui o ci si accontenta di recitare solo formule. Da qui l’invocazione a Maria perché “ci renda disponibili al bene e concreti nella fede”.

Il Papa prega per la pace in Niger e la stabilità nel Sahel: si trovi presto una soluzione

Dopo la preghiera mariana dell'Angelus, da piazza san Pietro, il Papa esprime la sua preoccupazione per quanto sta accadendo in Niger: “Mi unisco all'appello dei vescovi in favore della pace nel Paese e della stabilità nella regione del Sahel. Accompagno con la preghiera gli sforzi della comunità internazionale per trovare al più presto una soluzione pacifica per il bene di tutti”. E mentre invita a pregare per il caro popolo nigerino, il Pontefice raccomanda di invocare la pace "per tutte le popolazione ferite da guerre e violenze, specialmente - sottolinea - preghiamo per l'Ucraina che da tanto tempo soffre".

Poi ha rivolto come di consueto un saluto ai pellegrini di diversi Paesi riuniti per l'Angelus in san Pietro. In particolare ai nuovi seminaristi del Collegio Nord Americano a cui ha augurato un buon cammino formativo; alla comunità “de la Borriquita” di Cadice, in Spagna; ai polacchi, ricordando il pellgrinaggio di donne e ragazze al Santuario di Nostra Signora a Piekary Śląskie. Infine, Francesco ha menzionato i giovani del Progetto “Tucum”, che da oggi iniziano una Via Lucis attraverso le stazioni ferroviarie italiane, per incontrare le persone che vivono al margine e portare loro la speranza del Vangelo.

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