Gentile direttore,è oramai noto, anche dalle relazioni della Commissione antimafia, che la criminalità organizzata compra voti di cittadini per far eleggere nelle istituzioni propri esponenti o comunque gente controllabile; così, la delinquenza penetra tra le autorità civili e questo è inammissibile per un Paese onesto che vuole rimanere tale. Per contrastare questo fenomeno occorrerebbe rendere obbligatorio l’esercizio del voto: chi non lo pratica paga una multa, contenuta in qualche decina di euro, al momento del rinnovo dei documenti di identità o patente. Così, per evitare balzelli, tutti andrebbero al voto e i voti che la mafia riesce a controllare non sarebbero sufficienti per garantire l’elezione dei delinquenti.
Roberto Colombo, Milano
Non so, gentile signor Colombo, se le “multe” siano la strada maestra anche contro le mafie che avvelenano il nostro Paese. Ma so che lo è la partecipazione attiva alla vita sociale e politica. E so che il libero e consapevole voto del cittadino che può scegliere chi lo rappresenta è uno strumento decisivo.