sabato 10 settembre 2011
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Caro direttore, vorrei rivolgere una domanda al ministro che ieri ha finalmente risposto all’appello per i giovani. Se vuole davvero agganciare abilitazione e reclutamento, perché non ha il coraggio di mettere a numero chiuso le università che "sfornano" aspiranti docenti disoccupati? Si è capaci di fare la voce grossa solo con i giovani, con noi che siamo i veri "poveri" della scuola, per i quali nessun sindacato ha mosso un dito. Forse perché siamo diversi: a noi non interessa il "posto fisso" (che nella scuola non c’è mai stato): abbiamo a cuore soltanto una cosa: trasmettere alla nuove generazioni ciò che di bello abbiamo imparato. Se il Ministero non ci vuole nella scuola, ci dia la possibilità di esprimere le nostre capacità e le nostre competenze in altri campi. Se è necessario cambieremo mestiere, come ci consiglia Feltri, ma non disperda i nostri talenti.P.S.: Ovviamente lunedì suonerà la prima campanella e io non ci sarò nemmeno quest’anno.

Olga Juliet

APPELLO PER I GIOVANI / 2 - DOCENZA VIETATA AI GIOVANI?Caro direttore, sottoscrivo in pieno le preoccupazioni di Avvenire riguardo alla pratica impossibilità dei giovani laureati di inserirsi nel mondo della docenza, almeno per alcune classi di concorso (come quelle letterarie, linguistiche e umanistiche). La Costituzione afferma che nella pubblica amministrazione si accede solo per pubblico concorso; e ovviamente i pubblici concorsi devono essere banditi con regolarità (triennale, dice la legge), perché dopo dieci anni una graduatoria è palesemente invecchiata. L’ultimo concorso a cattedre è del 1999 (governo D’Alema, ministro Berlinguer). Dal 2001 al 2006 l’istruzione è stata governata da L. Moratti (centrodestra), dal 2006 al 2008 da G. Fioroni (centrosinistra), dal 2008 ad oggi da M.S. Gelmini (centrodestra). Facile dare la colpa a chi c’era prima, dimenticando che apparteneva (almeno per 5 anni) alla medesima coalizione; e comunque dopo 3 anni di governo non si può più dare la colpa ai predecessori. Perché il ministro Gelmini non bandisce subito nuovi concorsi a cattedre? Anche i precari di terza fascia potrebbero parteciparvi, alla pari con i giovani laureati, e che vincano i migliori – scelti anche dopo un adeguato, e valutato, tirocinio –.

Guido Campanini - dirigente scolastico, Parma

APPELLO PER I GIOVANI / 3 - «SOSTEGNO CONFORTANTE»Gentile direttore, sono una studentessa di Lettere moderne all’Università Cattolica di Milano. La volevo ringraziare per aver pubblicato l’appello, da me firmato, in merito alla questione sollevata da studenti e personale accademico riguardo la esclusione delle giovani generazioni dall’insegnamento. È per noi, infatti, importante e confortante poter trovare persone che ci sostengano in questo momento di confusione. Arrivederci.

Martina Brusa

APPELLO PER I GIOVANI / 4 - «NON BASTA "NON ILLUDERE"»Caro direttore, la ringrazio dello spazio e dell’attenzione che ha dato all’appello dei giovani: è un altro segno della sensibilità di Avvenire per le giovani generazioni che chiedono con la giusta energia di poter valere per il futuro del Paese. Sulla questione dei giovani che vogliono insegnare è in gioco il destino del Paese! Urge che si sia capaci di cogliere la posta in gioco. È una novità da prendere in seria considerazione che vi siano dei giovani che fanno delle scelte ideali; per giovani così bisogna impegnare tutte le energie e non stare arroccati in difesa come tanta politica oggi sta facendo. La ringrazio anche di averci fatto conoscere il pensiero del ministro Gelmini in proposito. Ho potuto constatare che sono tutti d’accordo: non bisogna illudere i giovani. Lo dice il ministro, lo sostiene l’esponente della Uil Di Menna, ha fatto loro eco anche il genio del giornalismo italiano, Vittorio Feltri: è un dovere non illudere i giovani! Ma i dati parlano chiaro: qui non è questione di illusioni, bensì di sbarramenti. Che tristezza che degli adulti "affermati" non colgano che questo è il punto. Il punto è come valorizzarne l’impeto, come trovare strade per realizzare i sogni dei giovani. A questo si dovrebbe lavorare. Fare politica è trovare soluzioni.

Gianni Mereghetti, insegnante

APPELLO PER I GIOVANI / 5 - «BATTAGLIA PER IL FUTURO»Caro direttore, sono uno studente di Filosofia dell’Università Cattolica di Milano. La ringrazio molto per aver dato spazio alla battaglia relativa all’insegnamento, ovvero relativa al nostro futuro. Siamo rimasti in pochi a muoverci in questo senso; in tanti parlano, scrivono e diffondono idee sul fatto che i giovani sono il futuro della società, la speranza per l’Italia ecc. ma quando poi si tratta di mettere in pratica tutto questo, idee e discorsi si rivelano fumosi e deboli. Quello che stiamo facendo insieme, invece, è concretizzare questi discorsi, dargli carne, cercando veramente di impedire che questo Paese diventi un Paese per vecchi.

Francesco Seghezzi

APPELLO PER I GIOVANI / 6 - «QUESTIONE EDUCATIVA»Caro direttore, da giovane insegnante non abilitato, le scrivo queste righe grato per lo spazio che ha concesso alla ormai più nota (ma non abbastanza) vicenda del Tfa (Tirocinio formativo attivo). Grazie al recente appello online), di cui giovedì Avvenire ha dato notizia con l’articolo di Vito Salinaro, c’è speranza di una sensibilizzazione sull’argomento, e quindi speranza che le prospettive per studenti e docenti possano conoscere un miglioramento significativo. Sono persuaso che – a maggior ragione in epoca di crisi – la questione educativa resti nodale e irrinunciabile. Minarne la centralità significa minare la cultura e la società tutta. Non vorrei far prevalere recriminazione e lamento: la ringrazio per la battaglia alla quale sta dando spazio. Non solo per il futuro mio e di tanti altri giovani, ma per quello dell’intero Paese. Con stima.

Tommaso Montorfano

APPELLO PER I GIOVANI / 7 - «GRAZIE PER L’ATTENZIONE»Caro direttore, sono una dottoranda di Filosofia dell’università di Bari. Le scrivo per ringraziarla di tutta l’attenzione che Avvenire ha avuto negli ultimi mesi riguardo alle osservazioni e alle obiezioni di studenti e insegnanti al decreto Gelmini, per la voce spesa in difesa del nostro futuro e per lo spazio concesso a lettere e storie personali. Grazie!

Gloria Gaviraghi

APPELLO PER I GIOVANI / 8 - «NON CI FATE SENTIRE SOLI»Caro direttore, sono una studentessa di Lettere dell’Università Cattolica di Milano. Vorrei sinceramente ringraziarla per il sostegno che Avvenire ha dimostrato a noi giovani possibili "futuri" insegnanti, attraverso l’ampia informazione che sta dando sull’appello relativo alla problematica per l’insegnamento. È importante per noi non sentirci soli in questo impegno. Un cordiale saluto.

Anna Carminati

APPELLO PER I GIOVANI / 9 - «RINCUORATI DA VOI»Caro direttore, sono uno studente dell’Università Cattolica di Milano. Volevo ringraziarla di cuore per aver informato a fondo sull’appello pubblico lanciato dal Coordinamento liste per il diritto allo studio. In questo momento in cui il futuro di molti giovani e del sistema educativo italiano rischia di subire un duro colpo, Avvenire si dimostra al fianco di noi giovani dandoci risalto. Sono convinto che questa "battaglia" ideale valga la pena di essere combattuta e rincuora avere chi ci dà voce.

Filippo Benedetti

APPELLO PER I GIOVANI / 10 - IMPEGNO INFORMATIVOGentile direttore,sono uno studente di Scienze Politiche alla Statale di Milano. Leggendo i giornali in questi giorni mi sono accorto dello spazio che Avvenire sta dedicando all’appello promosso da alcuni giovani per permettere ancora ai neo-laureati di ottenere l’abilitazione all’insegnamento. Positivamente colpito da questo impegno informativo, le scrivo semplicemente per ringraziarla dell’attenzione che ha per noi giovani e per il nostro futuro.

Claudio Fontana

APPELLO PER I GIOVANI / 11 - «GRAZIE PER LO SPAZIO»Gentile direttore,sono studentessa di lettere all’Università Cattolica del Sacro Cuore, aspirante insegnante. La ringrazio di aver dato spazio al nostro appello sul suo giornale e per averci dato voce in questa battaglia!

Elena Beltrani

APPELLO PER I GIOVANI / 12 - «RICONOSCENTE»Gentile direttore, sono solo uno studente universitario, ma vorrei ringraziare Avvenire per il sostegno offerto all’appello per i giovani e per l’attenzione che riserva alle problematiche che ci riguardano. Cordiali saluti.

Lorenzo Bonaiti

APPELLO PER I GIOVANI / 13 - «GESTO IMPORTANTE»Caro direttore, vorrei solamente ringraziare Avvenire per l’aiuto e il sostegno che sta dando a noi giovani in questa situazione di incertezza. La pubblicazione dell’appello relativo all’insegnamento da parte del suo quotidiano, è per noi un gesto molto importante. Ci sentiamo sostenuti nell’impegno per ottenere un futuro più limpido per tutti noi ragazzi. Cordiali saluti.

Luca Giusti

Le parole che usate, le attese che avete, gli ideali che nutrite dimostrano, cari amici, la forza e la pulizia della mobilitazione a cui abbiamo contribuito a dare voce. Mai campagne "contro" – ormai dovrebbero saperlo anche i sassi – è la linea di Avvenire. E campagne "per" ogni volta che ci convinciamo che è giusto, necessario e utile a perseguire il bene comune. Da giornale d’ispirazione cattolica, del resto, abbiamo valori e priorità chiare alle quali riferirci e maestri ai quali guardare con fiducia. I giovani sono una priorità permanente e la questione educativa è il gran tema dell’oggi, questo nostro oggi che ha la durezza esigente e la sfidante bellezza di un travagliatissimo e critico tempo di transizione.

Marco Tarquinio

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