Caro direttore,
mi ha molto colpito la forte polemica contro il neo ministro Fontana con accuse pretestuose e violente, senza stupirmi molto, per la verità, dato il pensiero unico dominante. Basta leggere l’intervista pubblicata il 2 giugno da 'Avvenire', giornale sempre più prezioso in questi tempi. Il ministro parla del suo programma d’azione, e spiega che intende fare di tutto per «invertire il calo demografico», e perciò «sostenere le famiglie in particolare per la natalità». Una giusta preoccupazione la sua, guarda al futuro e dice «altrimenti il Paese è destinato a un declino inesorabile». Questi propositi non potevano e non dovevano essere ignorati, eppure non un accenno. Silenzio assoluto. Molto più importanti l’aborto, i gay, le unioni civili... Cari portavoce e dirigenti del Pd, cari giornalisti de 'la Repubblica', 'Il Fatto quotidiano' e 'Oggi' (tutti convocati in tv, su La7, da Lilly Gruber) non un accenno su questo. Del declino demografico non ve ne importa proprio niente! Siamo a questo punto… Grazie, caro direttore, per l’ampia documentazione sulle vicende di questi ultimi tempi. Molti articoli li conservo. 'Avvenire' è un bellissimo quotidiano. A lei e a tutta la redazione buon lavoro, dunque. Ma non posso chiudere senza un forte plauso all’operato del nostro presidente della Repubblica, un vero gigante, fra tanti nani...
Beppe Serione Torino
Bisogna saper camminare con la testa rivolta in avanti, caro amico. Come fa lei, distribuendo a occhi bene aperti e a mente sgombra i suoi grazie e i suoi rabbuffi… Per parte mia, auguro al ministro Lorenzo Fontana di riuscire nel suo grande intento che - secondo quanto ha spiegato a Francesco Ognibene nella interessantissima intervista che lei richiama (CLICCA QUI) - è semplicemente quello di dare futuro alla nostra Italia attraverso un sostegno organico alla famiglia con figli. Gli auguro altre due cose. La prima è di resistere alle tentazioni polemiche e di non farsi trascinare nel pantano delle diatribe inutili e davvero sterili. La seconda è, nonostante ieri il sostanziale silenzio sul punto del premier Conte, di poter agire con tutto il vigore necessario per la famiglia cioè, nei fatti, di riuscire a ottenere finalmente quel 'portafoglio' (fondi adeguati per le indispensabili nuove politiche fiscali e di welfare) che purtroppo il suo rinato Ministero non ha.