Gentile direttore,
la recente notizia dell’accordo sulla Direttiva Ue sul 'salario minimo' ci dà l’occasione per ricordare che il dibattito in tema di salari dovrebbe riguardare anche i lavoratori di Asia, Africa e America Latina, e in particolar modo quelli coinvolti nelle nostre filiere di approvvigionamento. Mi auguro possiate tenerne conto.
Paolo Pastore, direttore Fairtrade Italia
Noi, gentile direttore Pastore, ne teniamo certamente conto, sperando di aiutare i legislatori e i decisori (cioè a coloro che hanno dovere e potere politico) e i cittadini (che devono ricordarsi di avere singolarmente e come comunità la forza di 'votare con il portafoglio', preferendo le aziende che producono bene e pagando la 'giusta mercede' ai salariati) a tenerne conto a loro volta. Un uomo della sua esperienza – Fairtrade presidia anche nel nostro Paese i canali del commercio equo e solidale e ne incentiva la pratica – fa benissimo a incalzare noi giornalisti e tutti coloro che possono influire nel rendere umanamente pieno il concetto di sostenibilità, nel rispetto delle persone, del creato e delle culture e tradizioni dei diversi territori della nostra casa comune. I salari minimi, uso il plurale riconoscendo che viviamo in un mondo ricco di diversità e senza rassegnarmi a un panorama umano drammaticamente diseguale, sono anche una impellente questione di giustizia globale, allo stesso tempo nodo e snodo decisivi. Cerchiamo e cercheremo di fare sempre meglio la nostra parte. E sappiamo che questo non è ancora abbastanza. Grazie davvero (mt).