Caro direttore,
mi è capitato casualmente di acquistare “Avvenire” del 23 giugno, giovedì, e mi sono imbattuto nell’inserto “Popotus”, il giornale dei bambini, che tanta compagnia mi ha fatto quando ero piccolo. Lo stile non è cambiato per nulla, e la qualità degli articoli, destinati a lettori piccoli, notevole. Strano è stato l’effetto, più che altro perché sembra ieri, eppure sono passati almeno 20 anni... Ora di anni ne ho 32, e sono medico. Siete forse l’unico quotidiano che ancora, in questa società schizofrenica che ha imboccato da anni la strada del decadimento sotto vari aspetti, mostra attenzione verso quelli che oggi sono gli adulti di domani. Mi sono ripromesso di acquistare “Avvenire” almeno il giovedì per poter leggere ancora “Popotus”...
Lorenzo Vantaggio
È un piacere incontrarla idealmente di nuovo, gentile e caro dottor Vantaggio. Vent’anni dopo! Spero che questo ritrovarsi sia l’inizio di un’amicizia rinnovata anche con il giornale dei grandi che genera e condivide coi suoi lettori anche l’inserto con le notizie a misura di bambino e di bambina che proponiamo sin dal 1996 e che è, per davvero, uno dei più significativi gesti di «attenzione verso gli adulti di domani». “Popotus” è parte essenziale del progetto informativo di “Avvenire” e la sua lettera, gentile amico, è uno sprone ulteriore a interpretarlo a dovere per e coi più piccoli (ma non solo con loro...). Grazie davvero.