mercoledì 30 gennaio 2013
COMMENTA E CONDIVIDI
Caro direttore,
ho visto "Ballarò" di martedì 22 gennaio: è veramente stucchevole continuare a sentir  proclamare (Alfano e Vendola) di voler abolire l’Imu sulla prima casa. Abolirla anche al residente in un lussuoso alloggio del centro città che ha una bella villa con parco in collina, alloggi a Cortina, Bordighera, ecc.? O a chi, non volendo altre "rogne", possiede solo l’alloggio di residenza, ma denuncia redditi "da capogiro"? Per favore lasciamo da parte la demagogia... Chi ha di più, deve pagare di più. Molto meglio modulare l’Imu soprattutto avendo riguardo a chi, con l’unica casa, ha reddito modesto, deve pagare il mutuo, ha figli e persone a carico. Floris, poi, dovrebbe smettere di insinuare che la "Chiesa" non paga l’Imu. Avvenire ha trattato l’argomento molto bene, non è il caso di aggiungere altro. Floris, con questa ricorrente insistenza, riesce solo a dimostrare la sua abissale ignoranza unita a una studiata cattiveria.  Buon lavoro, caro direttore e... mi perdoni se ogni tanto mi devo sfogare!
Beppe Serione, Torino
Sarò un illuso, caro signor Serione, ma sono convinto che andare avanti a forza di slogan politici a effetto ma facilmente smontabili (lei, infatti, lo fa in quattro e quattr’otto nella sua breve lettera) scredita enormemente: ci sono italiani che si fanno incantare quando si parla di cancellare una qualche tassa, ma tanti di più che – proprio come lei – sanno ragionare e capiscono che certe sparate sono insensate e ingiuste. Già, tanti ragionano. E faranno bene a ricordarlo tutti coloro che si candidano: ogni promessa è debito, persino in un Paese a volte incline alla smemoratezza come il nostro. Lo rammenti, dunque, sia chi propone di far sparire di nuovo l’Imu sulla prima casa sia chi annuncia di volerla riformare sensibilmente. Tanti italiani non solo ragionano, ma capiscono se e quando si sragiona. Per questo sono altrettanto convinto che riciclare (per pigrizia o per malizia) falsità anticlericali finisce inevitabilmente per screditare politici e giornalisti che si dedicano a questo tipo di attività denigratorie. Quanto a lei, caro amico, si sfoghi pure con Avvenire quando non ne può più, ma – se posso darle un consiglio – si sfoghi anche con un bello sciopero da telespettatore, "bocciando" gli spacciatori di... «studiate cattiverie».
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI