mercoledì 26 agosto 2015
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Gentile direttore,da cattolici abbiamo partecipato alla costruzione prima dell’Ulivo e poi del Partito democratico. Lo abbiamo fatto convintamente, pensando fosse giusto guardare avanti, nella convinzione che il centro sinistra potesse offrire al Paese una proposta moderna ma equilibrata, rispettosa delle tradizioni del popolo italiano e delle sue più intime convinzioni. Non siamo contrari alle unioni civili, il mondo – piaccia o no – è cambiato ed è da veri riformisti favorire l’adattamento delle forme politiche, istituzionali e giuridiche ai tempi che cambiano. Ma i valori non si toccano. L’appello pronunciato dal cardinal Bagnasco non può cadere nel vuoto e come cattolici impegnati nel Pd non abbiamo intenzione che ciò accada. Tra l’altro non si può essere fan della Costituzione a corrente alternata: intoccabile e bellissima i giorni pari e vetusta e fallace nei giorni dispari. Anche il rispetto della Costituzione, come ha ricordato il presidente della Cei, richiede la differenziazione tra famiglia e unioni civili. Il tema è delicatissimo e rischia di aprire scenari eugenetici pericolosi, come dimostra l’esperienza di Paesi – penso ad esempio all’Olanda – che hanno sperimentato prima di noi forme estreme e rischiose che confondevano desideri e diritti. Basta guardare con attenzione i giornali per vedere quanti danni in tutto il mondo sta producendo l’ideologia gender. Chiediamo al presidente del consiglio Renzi di poter ponderare bene le scelte e ciò non per 'non fare', ma per fare bene. Dobbiamo porre anzitutto un divieto assoluto all’aberrante pratica dell’utero in affitto. Ciò può procedere, a nostro parere, solo e soltanto attraverso un emendamento al ddl sulle unioni civili che consentirebbe anche, tra l’altro, un recupero dello spirito di coesione interno alla maggioranza di governo. Ipotizzare, come fa qualcuno con poco senso di responsabilità, maggioranze variabili, non fa bene a un esecutivo che ha visto già sfilarsi numerosi suoi esponenti in occasione dell’esame di altri provvedimenti. Simone Valiante, deputato Pd e portavoce di AmiciDem L’impegno di cui lei, gentile onorevole, si fa portavoce da legislatore è interessante e serio. Mi auguro che nella sostanza trovi realizzazione attraverso una dinamica parlamentare capace di correggere saggiamente il progetto di legge sulle unioni civili noto come ddl Cirinnà. Questo può e deve avvenire nell’alveo della Costituzione e in risposta alle attese di cittadini e famiglie delle quali, a sua volta, il presidente della Cei, cardinale Bagnasco, si è fatto autorevole portavoce.Marco Tarquinio
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