Gentile direttore,un documento firmato da più di cento senatori testimonia in quale clima deteriorato sia stata approvata la riforma del bicameralismo. Il Senato attuale non ha mostrato, in complesso, la dignità, il senso di responsabilità e la consapevolezza del ruolo di assemblea costituente che finalmente aveva deciso di assumere. Il fatto è che i "giocatori" sono entrati in campo in un periodo infelice, per ragioni economiche, sociali e culturali, e con dosi elevate di adrenalina nel sangue e di volontà di vittoria e di reciproca delegittimazione. Pretendere miracoli dall’arbitro – cioè il presidente Grasso – e dare a lui ogni responsabilità non fa giustizia alla verità. Il clima da curva sud creatosi è una vergogna per singoli senatori scatenati e volgari e per i gruppi che hanno cercato di rendere impossibile quel clima di discussione democratica, della cui assenza hanno accusato, appunto, quasi solo l’arbitro. Il quale può aver avuto qualche difficoltà e può aver commesso qualche errore, nel prendere decisioni procedurali, nel clima, nella gazzarra e nella violenza che si sono scatenate ad arte nei giorni scorsi, e che lo hanno costretto più volte a sospendere i lavori. Il capo del governo dal canto suo avrebbe dovuto usare maggior sobrietà nei toni e maggior terzietà nella sostanza, ma onestamente non si possono ignorare coloro che hanno messo ogni impegno per mandare le decisioni alle calende greche e per combattere chi intendeva attuare un programma di riforma annunciato da anni, rielaborato nella Commissione Affari costituzionali e largamente condiviso, come se fosse il diktat di un tiranno, peggiore di Mussolini e di Hitler. Le parole e le azioni dei "giocatori" e non solo gli schemi di gioco parlamentari (le pur importanti "regole") spiegano questo «orrore istituzionale», che davvero disonora il lavoro dei padri costituenti. I quali l’11 dicembre 1947 avevano votato con prolungati applausi l’odg di Moro e altri, che chiedevano di inserire «la nuova Carta costituzionale nel quadro didattico della scuola di ogni ordine e grado, al fine di rendere consapevole la giovane generazione delle raggiunte conquiste morali e sociali che costituiscono ormai sacro retaggio del popolo italiano». È sperabile che i lavori si concludano decorosamente e che le miserie verbali e comportamentali registrate dai mass media in questi giorni non servano a delegittimare la Costituzione, ma i modi e gli stili di lavoro di coloro che non sono stati capaci di vivere all’altezza dei valori costituzionali chiaramente formulati (e non modificabili) nella prima parte della Carta.
Luciano Corradini,professore emerito di pedagogia generale nell’università di Roma Tre
Il suo giudizio, caro professore, coincide nella sostanza con quello che abbiamo espresso in modo argomentato sulle nostre colonne con due fondi affidati alla penna del costituzionalista Marco Olivetti e che io stesso avevo anticipato in dialogo con alcuni lettori. Quanto alla mancata "terzietà" del Governo Renzi, era inevitabile nel momento in cui l’esecutivo – nella paralisi delle iniziative parlamentari in materia di riforma istituzionale – si è fatto promotore del più volte studiato progetto di revisione del "vecchio" bicameralismo perfetto all’italiana.