Tante umili e limpide Lanterne Verdi e le azioni che ci sono e ci saranno
sabato 18 dicembre 2021

Caro direttore,
ho letto e riletto l’analisi di Francesca Di Maolo, presidente dell’Istituto Serafico di Assisi, pubblicato su “Avvenire” di giovedì scorso, 16 dicembre, nelle pagine di “E’ Vita, la persona e la cura”. Mamma mia, quel passaggio: «... abbiamo imparato che anche in un corpo immobile c’è un’anima capace di volare se c’è qualcuno al suo fianco... ». Sapesse, direttore, quanto valgono per me, per la mia famiglia, per mia moglie e gli altri due figli queste parole! Nostro figlio Francesco, che ha una delle malattie più rare al mondo, “mette le ali” quando gli stiamo accanto... Sappia che anche a casa nostra ci sono Lanterne Verdi disegnate e accese «per il ristoro dei derelitti». Le hanno preparate mia moglie e l’insegnante di sostegno che viene a casa per nostro figlio. Pace e bene e buona domenica a tutti, all’umanità degli “scarti”, al mondo intero.
Mimmo Mastrangelo

Gentile direttore,
abbiano rilanciato anche noi di “EuropaNow!” (info@europanow.eu) l’iniziativa delle Lanterne verdi, proponendo di porre «Una luce verde alla finestra». In segno di solidarietà con i migranti bloccati a tutte le frontiere buie d’Europa e contro l’indifferenza, secondo l’appello lanciato da padre Ercole Ceriani sulle pagine del giornale da lei diretto e da lei amplificato. Noi chiediamo di accendere almeno il 25 dicembre una Lanterna Verde alla finestra, sulla scia dei cittadini polacchi che le appendono all’ingresso delle loro case per aiutare i disperati, affamati e braccati alla frontiera con la Bielorussia. E chiediamo di diffondere l’iniziativa sui social con gli hashtag #Greenlight #LanterneVerdi. Siano stati nei giorni scorsi in strada a Roma per distribuire Lanterne Verdi e bandiere europee e lo saremo ancora giovedì 23 dicembre a Piazza del Popolo.
Associazione EuropaNow!

Caro direttore,
anche “La Nostra Gente”, un piccolo mensile, ha accolto il suo invito a «Dare luce alla solidarietà» esponendo la Lanterna Verde Noi lo abbiamo fatto mettendola sulla prima pagina del nostro periodico, pubblicato in un paese del Reggiano che è parte della Diocesi di Carpi. Come condirettore e presidente dell’associazione omonima che lo gestisce e pubblica, le scrivo per segnalarle che anche così abbiamo voluto dare voce a chi non ne ha proprio sul numero di Dicembre, il numero di Natale. Siamo una piccola realtà, che però vuole essere segno di promozione culturale e di solidarietà anche in questi anni così tribolati, ma anche ricchi di speranza.
Gian Paolo Camurri e la redazione del mensile “la Nostra Gente” di Rolo (Re)

Caro direttore,
giovedì 16 dicembre, all’inizio della Novena del Natale, a Lerici anche nella parrocchia dedicata a San Francesco, sede del Santuario dell’amatissima Nostra Signora di Maralunga, è stata accesa dal parroco don Federico Paganini una Lanterna Verde della solidarietà. La nostra città comincia a essere punteggiata di luci fraterne, dal molo sin dentro la sua chiesa madre...
Giulia Rolla, Lerici (Sp)

Gentile direttore,
la Parola di Dio nelle domeniche d’Avvento ci ha richiamato con forza alla vigilanza dell’attesa e allo stare in piedi, con lo sguardo alzato e proteso verso il Figlio dell’uomo, che esprime tutta la dignità di cui siamo rivestiti col Battesimo e nella quale dobbiamo perseverare, nell’esercizio della carità. Essa è espressa in Matteo 25. Tuttavia, se Lazzaro continuerà a stare fuori dalla porta, non ci sarà pietà per il ricco, «nemmeno se uno risorto dai morti li avviserà del pericolo si ravvedranno» (Lc 16) , perché l’uomo nella prosperità non comprende (Ps48). Questi “ricchi insensibili” rischiamo di essere noi, Europa dalle radici cristiane e solidali rinsecchite. Se l’amore non ci aprirà gli occhi del cuore, il Figlio dell’uomo non verrà a noi come lo sposo amato, ma come il ladro che ci troverà sterili e con i nostri doni seppelliti nel sottosuolo. Ci chiediamo pertanto: cosa possiamo fare per dar seguito agli inviti ripetuti di papa Francesco all’accoglienza, come esercitare una pressione sui nostri Stati di appartenenza? Non è possibile, oltre alle forme della solidarietà manifestata dalle Lanterne Verdi promosse da “Avvenire”, o altre sempre possibili come le veglie di preghiera, cercare di trovare vere e proprie forme di mobilitazione attraverso gli episcopati nazionali affinché tutte le Chiese europee dichiarino disponibilità all’accoglienza, contro l’insipienza dei governi nazionali? Non dobbiamo forse in questo caso rivedere anche certi Trattati che ci legano le mani e ci impediscono la testimonianza della carità che tutti ci fa fratelli?
Adler Rituani, diacono, e il gruppo del Vangelo di Coviolo (Re)


Sono grato a Mimmo Mastrangelo, uomo e collega forte e appassionato, così come lo sono ai fondatori e animatori di “Europa Now!”, al presidente Camurri e a tutti i redattori de “La Nostra gente”, all’amica Giulia Rolla con l’intera comunità parrocchiale di Lerici, guidata da don Federico Paganini, per le loro parole e per questi nuovi luminosi gesti di fraternità e vicinanza agli «inavvicinabili», scacciati dalle loro terre e inchiodati ai «confini bui d’Europa». Sono solo alcuni tra i tanti, semplici ed eloquenti gesti di carità cristiana e di civile partecipazione che continuiamo a scoprire. Tutte queste Lanterne Verdi che poco a poco, con speranza e tenacia, continuano a diffondersi e ad accendersi alle finestre, su presepi e alberi natalizi, nelle chiese e negli edifici pubblici, per strade e piazze sono una catena di luce che corre in Italia e in Europa e che può contagiare di vita questo nostro Vecchio Continente dalle «radici cristiane e solidali rinsecchite», per usare le amare e per nulla rassegnate parole del diacono Adler Rituani.
Era il 20 novembre quando padre Ercole Ceriani, rettore di Santa Maria dei Miracoli nella romana Piazza del Popolo (la stessa piazza dove giovedì prossimo, 23 dicembre, “EuropaNow!” distribuirà Lanterne Verdi), mi scrisse per proporre di accendere speciali luci verdi in questo Natale, e il giorno precedente, 19 novembre, la direttrice generale di Save The Children, Daniela Fatarella, aveva lanciato sulle nostre pagine gli hashtag #Greenlight #LanterneVerdi. Due delle reazioni più vibranti e creative al nostro dossier sulla «corona di filo spinato» che cinge il continente e sulla resistenza solidale che pure c’è a questo «tradimento». Un dossier col quale avevamo avvolto “Avvenire” di martedì 16 novembre. Da quel momento la mobilitazione “dal basso” non si è più fermata. Una mobilitazione «per» e «contro» nessuno.
Gli amici emiliani di Coviolo mi scrivono di sperare in una grande iniziativa degli episcopati europei che nell’«insipienza dei governi nazionali» proceda con concretezza evangelica nella direzione accogliente indicata con umiltà ma in modo limpido dalle Lanterne Verdi. I vescovi della Ue hanno già parlato chiaro e forte, la Chiesa Italiana è già impegnata nella splendida costruzione di quel ponte ecumenico che chiamiamo “corridoi umanitari” e l’episcopato delle zone orientali di confine dell’Unione ha agito con prontezza, cozzando – come abbiamo segnalato – contro le difficoltà frapposte dai governi che in qualche caso non sono solo «insipienti», ma ostili a un approccio cristiano e umanitario alla crisi dei profughi. Caritas per di più è in campo, in permanenza. Credo però che se questa ferita non verrà sanata, se non cesseranno ingiustizie e disumanità, s’imporrà necessariamente un’iniziativa più forte delle Chiese europee. E penso che i cristiani non saranno soli. Continuiamo a tenere accesa la luce sulla via del Natale di Gesù.

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