Gentile direttore,
la prego, mi aiuti a capire: tutti questi morti e il pericolo di un conflitto nucleare (tralasciando il disastro economico e ambientale – con la riattivazione delle centrali a carbone – dell’Europa occidentale e dell’Italia in particolare) per non concedere la neutralità (che alla Svizzera pare non abbia portato male...) dell’Ucraina, l’annessione della Crimea alla Russia (già approvata da plebiscito popolare) e l’indipendenza dei territori russofili del Donbass (già flagellati da 8 anni di guerra a cui nessuno prima importava)? Cosa mi sfugge?
Ferdinando Bosco
Lei, gentile signor Bosco, vede bene nodi, problemi, drammi e misfatti e li elenca quasi tutti. Manca, per esempio, il gelido e premeditato tradimento dell’impegno solenne assunto da Mosca, dopo la fine del-l’Urss, di rispettare l’integrità territoriale dell’Ucraina. E cosa sfugge all’argomentazione della sua accorata domanda finale? Che i confini degli Stati non si cambiano – non si dovrebbero più cambiare – con invasioni e guerre. I confini si superano con il rispetto reciproco, la cooperazione, la fiducia e un saldo principio di umanità. Tutto il resto è conflitto e, troppo spesso, crimine bellico e disumano sopruso.