venerdì 1 dicembre 2023
Una barca abbandonata nel deserto dove prima c'era il lago Poopo, in Bolivia (ottobre 2022)

Una barca abbandonata nel deserto dove prima c'era il lago Poopo, in Bolivia (ottobre 2022) - ANSA

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Dal vertice mondiale per il clima aiuti ai Paesi poveri per i danni ambientali

Da giovedì scorso, i rappresentanti di 197 Paesi più l’Unione Europea sono riuniti a Dubai per la Conferenza Onu sul clima (Cop28) che dovrà tratteggiare la road map per contenere il riscaldamento globale. Nell’anno più caldo di sempre, il vertice ha avuto un’apertura positiva con l’immediata entrata in funzione del fondo per aiutare i Paesi poveri a far fronte ai danni della crisi climatica. Una richiesta storica del Sud globale che, alla fine, era riuscita a spuntarla dopo un epico duello a Sharm el-Sheikh. Ora l’iniziativa è operativa e ha già ricevuto i primi contributi tra cui un maxi-finanziamento da 100 milioni di euro dall’Italia, la quota più alta insieme a Emirati e Germania. In questo modo la presidenza emiratina ha cercato di recuperare credibilità dopo le critiche di una petro-potenza come Paese ospite e gli scandali per i legami del presidente del summit, Ahmed al-Jaber, con l’industria fossile. Grande attesa oggi per il messaggio della Santa Sede: purtroppo papa Francesco ha dovuto rinunciare al viaggio per ragioni di salute e sarà rappresentato dal segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin. Assenti anche il presidente Usa Joe Biden e l’omologo cinese Xi. (Lucia Capuzzi)

Stop alla tregua, riprende la guerra. Ma l'offensiva nel sud della Striscia può rivelarsi un boomerang per Israele

È ricominciata dopo otto giorni la guerra in Medio Oriente. Nelle mani dei gruppi fondamentalisti ci sarebbero ancora più di 100 ostaggi israeliani, mentre le vittime civili secondo Hamas sarebbero oltre 15mila. Cifre da confermare ma secondo diverse fonti internazionali non lontane dal vero. Giovedì notte, lasciando Tel Aviv il segretario di Stato Usa Blinken aveva chiesto a Israele di “rispettare il diritto internazionale” e “risparmiare i civili”; parole che di fatto già prendevano atto dell’imminente ripresa delle ostilità, a seguito di due attacchi contro civili israeliani avvenuti a Gerusalemme e nella Valle del Giordano. Il nostro Francesco Palmas analizza le fasi delle guerra e spiega perché la nuova offensiva nel sud della Striscia, con un'elevata concentrazione di civili e le difficoltà operative sul terreno, può trasformarsi in un boomerang per Israele.

Cent’anni fa il disastro del Gleno. Un Vajont prima del Vajont, ma dimenticato da tutti

Il disastro del Gleno è una storia raccontata nel silenzio. Quello che calò sulla Val di Scalve e sulla Val Camonica dopo il crollo della diga, in quel tragico 1° dicembre 1923, esattamente un secolo fa. Ma anche quello che mai si è incrinato nei 99 anni successivi. I morti furono 356, ma è impossibile dire se la cifra sia esatta. Ci sono stime che parlano di almeno 500 vittime. Tutte hanno avuto un destino comune: sono state dimenticate. Il rudere della diga troneggia severo sulla Val di Scalve, dove ancora oggi dividono il tempo in “prima” e “dopo” il Gleno. Ma altrove se ne è perso il ricordo. Un Vajont 60 anni prima del Vajont, con responsabilità precise ma rimasto senza colpevoli e senza causa (percorsa anche la strada dell’attentato anarchico), di cui i nostri Marco Birolini e Francesco Riccardi hanno onorato il ricordo.

L’inglese frère Matthew Thorpe è il nuovo priore della comunità di Taizé

Cambio alla guida della fraternità di Taizé. Come annunciato lo scorso luglio, frère Alois Löser, primo successore del fondatore Roger Schutz sta per lasciare l’incarico a frère Matthew (Andrew) Thorpe, inglese, 58 anni, anglicano. Il passaggio di consegne avverrà oggi, sabato 2 dicembre, durante la preghiera serale, alla presenza di autorevoli rappresentati cdi tutto il mondo cristiano, a manifesterà il carattere ecumenico che è al cuore della vocazione di Taizé. A fine dicembre migliaia di giovani provenienti da tutta Europa e da altri continenti arriveranno a Lubiana per una tappa del “pellegrinaggio di fiducia sulla Terra”. Dopo Madrid, Wroclaw, Torino e Rostock, questo 46° incontro europeo si svolgerà nella capitale slovena da giovedì 28 dicembre 2023 a lunedì 1° gennaio 2024: 50 parrocchie accoglieranno i partecipanti. È possibile iscriversi online sul sito di Taizé.

Addio a Henry Kissinger, un secolo di successi e di colpe storiche. Un ritratto

Cento anni. Di solitudine. E un groviglio di ricordi, di responsabilità, di successi diplomatici, di colpe storiche, di antri bui della coscienza nei quali lui solo poteva navigare, perché lui solo sapeva - come amano dire gli americani - “dove sono sepolti i cadaveri". Per questo Henry Kissinger, morto mercoledì nella sua casa nel Connecticut - era un ossimoro vivente. Una mente lucidissima e insieme tortuosa, un Machiavelli reincarnato, un freddo e cinico manipolatore della scena internazionale e insieme un disincantato osservatore della caducità delle velleità umane, comprese quelle delle nazioni più potenti, come la sua. Quell’America che lo aveva adottato e per un breve lasso di tempo gli aveva inaspettatamente consegnato le chiavi del proprio futuro e un potere immenso, mai condiviso, saldamente trattenuto perché – come amava dire - «il potere è il miglior afrodisiaco». Il ritratto di Giorgio Ferrari.

Sinner residente a Montecarlo? Lecito. Ma ci ripensi. Sarà “eroe”

Un lettore scrive al nostro Andrea Lavazza di commentare il fatto che il “ragazzo d’oro” Jannick Sinner, il tennista altoatesino che ha regalato all’Italia la Coppa Davis, abbia da tre anni la residenza nel Principato di Monaco, ufficialmente per motivi sportivi e professionali. Ma certo il fatto che non si paghino le tasse avrà contato nella decisione, sicuramente suggerita dall’entourage del giovanissimo campione. «Oggi Sinner è abbastanza maturo per decidere da solo e possiamo sognare che il fuoriclasse gentile e determinato faccia un gesto esemplare, riportando il suo domicilio fiscale nel Bel Paese che lo osanna e gli ha dato felici natali. Forse, però, non sarà così». E allora, cosa pensare? Non fare più il tifo per lui, quando però lo stesso Mattarella lo incontra per fargli i complimenti? «Significa che un comportamento (comunque lecito) non elide altri meriti. Magari il capo dello Stato gli recapiterà un consiglio in privato. Possiamo qui darglielo in pubblico. Gli estimatori di Sinner che pagano le tasse per finanziare i servizi di cui tutti beneficiano sarebbero contenti se lui difendesse i colori azzurri a 360 gradi, pure con una percentuale dei suoi introiti versati al nostro Fisco. Se lo può permettere. Lo apprezzeremmo più di un servizio vincente3.

Un enigma svelato? Riemerge in Anatolia la mitica Zippalanda, la mitica città santa degli ittiti

Un grande enigma archeologico potrebbe essere giunto a soluzione. In attesa della conferma finale sembra proprio che il sito archeologico nei pressi dell’attuale Uşaklı Höyük in Anatolia Centrale, sia la mitica, tanto cercata e per ora introvabile Zippalanda, l’antica città santa degli Ittiti, centro del culto a un potente dio della tempesta, sede di un santuario e di una residenza reale menzionata in diverse feste a cui prendeva parte il re. Appena conclusa, la sedicesima campagna della missione archeologica italiana in Turchia, guidata dall’Università di Pisa, ha fatto emergere, infatti, nuovi e importanti elementi sull’uso rituale delle strutture di epoca ittita ritrovate nella zona nord di Uşaklı, proprio intorno alla singolare struttura circolare rinvenuta nel 2022. L’articolo di Roberto I. Zanini.

Il Vangelo di domenica 3 dicembre commentato da padre Ermes Ronchi

Avvento, tempo di un Dio che si fida

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento». ASCOLTA IL PODCAST

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