A 700 anni dalla sua morte, Dante Alighieri ispira ancora arte, poesia e cinema. Al microfono di Eva Crosetta, domenica 5 Dicembre, su Rai Due, ore 8.40, Pupi Avati racconta la sua ultima opera cinematografica dedicata alla vicenda umana più intima e fragile di Dante Alighieri e alla sua potente attualità. Dietro questa pellicola, c’è tutto l’animo di un regista legato profondamente ai grandi sentimenti, che vuole ritrovare nel Sommo Poeta un segno di speranza valido per l’oggi. Lui, anche nelle situazioni più estreme dell'esilio, della fuga, della delusione affettiva e della miseria, è riuscito a scrivere un grande capolavoro. Segue l’intervista a Davide Rondoni sull’ispirazione poetica di Dante e sulla capacità di scorgere l’al di là lungo il sentiero del suo vivere e dei suoi incontri. Il programma di Vito Sidoti si conclude con un breve viaggio tra le opere della Mostra “Inferno” (ideata da Jean Clair), presso le Scuderie del Quirinale: un percorso espositivo sulle tragedie dell’anima tra opere del Botticelli, Rodin, Beato Angelico e altri pittori danteschi. “La cosa di Dante che mi stupisce tanto – ha detto Pupi Avati - è che lui sia arrivato alla poesia attraverso il dolore; però poi è stato risarcito dalla consapevolezza della sua straordinaria capacità poetica.” Regia di Alessandro Rosati.
A 700 anni dalla sua morte, Dante Alighieri ispira ancora arte, poesia e cinema. Domenica 5 dicembre, ore 8.40, Pupi Avati racconta la sua ultima opera cinematografica
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