Per un cittadino italiano, mediamente abituato a lungaggini burocratiche, uffici pubblici con i quali è difficile parlare, sanità inefficiente, lunghe file tra uno sportello all'altro, strade piene di buche e interminabili code nel tragitto casa-lavoro appare ancora oggi come un miraggio. Ma costruire città più intelligenti e che rendono più facile la vita di residenti e turisti è possibile. E le tecnologie digitali possono in questo senso dare una grande mano. Trasformando le nostre città in città smart.
Il fenomeno ormai rappresenta una sfida per tutti i centri urbani mondiali. E per quelli italiani, tendenzialmente indietro rispetto alle città estere, ancor di più. Eppure qualcosa si sta muovendo grazie alle innovazioni digitali. Che si traducono in tanti servizi che, attraverso il web, computer e sempre di più gli smartphone, facilitano la vita quotidiana di tutti noi. E si possono anche tradurre in un aumento delle opportunità occupazionali, come evidenziano i relatori che del tema hanno parlato a Trento durante la 13a edizione del Festival dell'Economia, ormai storico appuntamento organizzato dalla Provincia Autonoma di Trento.
“Una città smart è una città che riesce a semplificare la vita ai cittadini” spiga Nicola Zanella, dirigente dell'Ufficio Innovazione del Comune di Trento. “Lo fa con la tecnologia, lo fa con i processi. Spesso nasconde la tecnologia, in modo che i cittadini non abbiano nemmeno la necessità di imparare ad usare i servizi. I servizi dovrebbero essere immediatamente utilizzabili senza tanta fatica”. Un gioco vincente sia per i cittadini sia per l'amministrazione. “Ad esempio, lo sportello online consente ai cittadini di risparmiare tempo compliando da casa le domande da inviare al Comune e, senza che se ne accorga, i suoi dati vengono già validati e l'amministrazione perde meno tempo a fare un controllo sulle pratiche avviate”.
Ma oltre che nelle comunicazioni con gli uffici pubblici, le tecnologie smart possono ad esempio permettere ai cittadini di segnalare (o essere avvisati a loro volta) di una voragine che si apre su una certa strada, di flussi di traffico particolarmente intensi che suggeriscono di cambiare strada, di fumi nocivi nella propria abitazione anche se si è lontani. E, perché no, anche mettendo in rete il proprio fascicolo sanitario, completa di tutti gli esami clinici, la propria storia sanitaria, le prescrizioni mediche, così da poterli rendere consultabili dai medici curanti dovunque essi siano e per tenere sotto controllo in tempo reale i propri parametri vitali. In tal senso illuminante il progetto TreC (Cartella Clinica del Cittadino), che la Provincia di Trento ha avviato da qualche anno e che è ora stato esteso anche alle consultazioni tramite i sempre più irrinunciabili smartphone. “Ad oggi abbiamo 86mila utenti e altri 220mila cittadini trentini scaricano i propri referti dal sistema di ritiro online del referto. È stata un'innovazione di grande successo se si considera che il Trentino conta 500mila abitanti. Abbiamo quindi pensato di rilasciare un'app che consente di accedere al proprio fascicolo sanitario elettronico. Grazie ad essa, i cittadini possono vedere tutti i propri referti dal 2007 ad oggi, le ricette farmaceutiche, che da noi sono completamente dematerializzate, e le ricette specialistiche”.