Abbandonata alla nascita perché 'imperfetta'. Cresceva fra rabbie, "dolori atroci", solitudine "che era sempre con me", passando da un istituto a un altro oppure veniva adottata, ma la rifiutavano quando venivano a sapere ch'era disabile. Tentò il suicidio a tredici anni, venne fermata: "Devi vivere. Sei importante", gli disse chi lo fece. Poi a diciassette anni la svolta, con Milly e Memmo nella Comunità di Capodarco a Grottaferrata (Roma): "Lei la chiamavo mamma". E adesso...
"Sono venuta al mondo il 20 febbraio 1959. Senza una famiglia, un briciolo d'affetto, una carezza. Senza un abbraccio"
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