Il presidente ucraino Zelensky con il capo della diplomazia europea Borrell a Kiev lo scorso 2 ottobre - ANSA
Dopo la riunione a sorpresa dei ministri degli Esteri europei di lunedì a Kiev - la prima al di fuori dei confini -, Volodymyr Zelensky ricambia la cortesia. Il presidente ucraino parteciperà oggi al vertice della Comunità politica europea a Granada. Con due priorità: che "l'Europa resti unita" e che Kiev ottenga "uno scudo difensivo per l'inverno". "L'Ucraina, insieme ad altre nazioni, partecipa – ha scritto Zelensky su Telegram - alla nostra casa comune europea per il bene della sicurezza e della stabilità del continente. Si lavorerà in formati congiunti e importanti incontri bilaterali. La chiave per noi, soprattutto prima dell'inverno, è rafforzare la difesa aerea e esiste già una base per nuovi accordi con i partner. Ci stiamo preparando a confermarli e implementarli". "Stiamo lavorando – ha detto ancora il presidente ucraino - per rafforzare l'architettura di sicurezza esistente in Europa, in particolare quella regionale. L'Ucraina ha proposte forti. Particolare attenzione è riservata alla regione del Mar Nero e al lavoro congiunto per la sicurezza alimentare globale e la tutela della libertà di navigazione. Questa giornata dovrebbe essere fruttuosa per l'Ucraina e per tutta l'Europa". Per il Guardian che la presenza del leader di Kiev non è stata annunciata in anticipo per motivi di sicurezza. Il vertice, secondo alcuni analisti, rappresenterà un'occasione per fare pressione per ulteriori aiuti militari urgenti, come appunto i sistemi di difesa aerea.
A Granada, i leader europei dovrebbero assicurare al presidente ucraino un sostegno a lungo termine dopo che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha espresso preoccupazione per il fatto che le lotte intestine repubblicane al Congresso potrebbero danneggiare la politica americana sul proseguimento del sostegno a Kiev. Anche se lo stesso Biden ha usato parole rassicuranti. "Ho parlato con Zelensky e abbiamo elaborato tutto quello che ha chiesto". Da tempo circolano indiscrezioni su un possibile invio da parte degli Stati Uniti dei missili Atacms a Kiev, ma finora nessun annuncio ufficiale è mai stato rilasciato. Gli Atacms non sono rientrati neanche nell'ultimo pacchetto di aiuti americani all'Ucraina nonostante le ripetute richieste di Zelensky. Dagli Usa arriva però la stoccata di Donald Trump. "Perché Joe Biden non fa contribuire l'Europa alle spese per l'Ucraina?", ha scritto l’ex presidente Usa su Truth, notando come il Vecchio Continente è indietro di 175 miliardi di dollari rispetto agli Stati Uniti negli aiuti a Kiev. "Neanche un dollaro in più dovrebbe essere speso fino a quando l'Europa non avrà eguagliato l'America nelle spese per difendere l'Ucraina", ha affermato Trump.
Intanto dall’Onu arriva una nuova stima delle vittime civili del conflitto in Ucraina. Sarebbero circa 10mila i civili uccisi e decine di migliaia quelli rimasti feriti dall'inizio dell'invasione russa nel febbraio 2022. Lo si legge nel rapporto della Missione di monitoraggio dei diritti umani delle Nazioni Unite, secondo il quale la violenza dei combattimenti degli ultimi mesi ha causato una media di sei morti e 20 feriti ogni giorno tra febbraio e luglio di quest'anno. "La guerra ha devastato la vita di milioni di ucraini, compresi i bambini, che dovranno convivere per molti anni con un'orribile eredità di perdite umane, distruzione fisica e danni ambientali, in particolare la contaminazione da residuati bellici esplosivi", ha affermato Danielle Bell, capo della missione.
La guerra - denuncia l'Onu - ha portato milioni di ucraini a scendere al di sotto della soglia di povertà, situazione peggiorata con gli attacchi russi alle infrastrutture agricole o la distruzione della diga di Kakhovka nel mese di giugno, che ha causato gravi conseguenze, dalle inondazioni a un disastro ambientale che "avrà effetti negativi a lungo termine sulle persone che vivono nella zona''. Gli osservatori della missione hanno denunciato attacchi missilistici russi contro civili e strutture agricole, oltre a torture, maltrattamenti, finte esecuzioni, violenze sessuali e detenzioni arbitrarie.