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È stata una vittoria schiacciante quella del partito conservatore di Kyriakos Mitsotakis nelle elezioni parlamentari che si sono svolte oggi in Grecia. Tuttavia, Mitsotakis non ha ancora raggiunto il suo obiettivo di una maggioranza assoluta dei seggi nel nuovo Parlamento e sarà dunque necessario tornare alle urne per garantirgli un governo stabile. Nuova Democrazia (ND) ha ottenuto il 40,8% dei voti (risultati ancora parziali, l'85% dei seggi), in netto vantaggio sulla sinistra dell'ex premier Alexis Tsipras, che ha ottenuto solo il 20% dei voti, davanti al partito socialista Pasok-Kinal che ha incassato l'11,6%.
Salutando la sua vittoria come "un terremoto politico", Mitsotakis, al timone dal 2019, ha già fatto capire che vuole andare a nuove elezioni, che potrebbero tenersi alla fine di giugno o all'inizio di luglio, e gli consentiranno, se confermerà questa performance, di ottenere la maggioranza assoluta. "Il risultato ha dimostrato che ND ha il consenso dei cittadini a governare da solo", ha detto il leader conservatore.
Né ND né i partiti di opposizione tutti insieme hanno la percentuale del 45% necessaria per conquistare la maggioranza assoluta dei seggi; quindi se Mitsotakis rinuncia ad allearsi con un'altra formazione per formare una coalizione di governo, il Paese va sicuro verso nuove elezioni. Le elezioni odierne si sono svolte infatti con un nuovo sistema elettorale proporzionale, che elimina l'assegnazione dei 50 seggi al partito più votato, ma quando si tornerà a votare il premio di maggioranza verrà reintrodotto; e basterà che ND ottenga il 37% dei voti per governare con la maggioranza assoluta. "Dobbiamo fare cambiamenti più radicali per coprire il terreno che ci separa dall'Europa" e questo non si può fare con un'alleanza "non sicura", ha aggiunto il leader conservatore.
Mitsotakis, laureato ad Harvard ed ex consulente di McKinsey, è arrivato al voto con il vento in poppa. La Grecia attualmente gode di una buona salute economica: la disoccupazione e l'inflazione sono diminuite, la ripresa del turismo post-Covid ha portato la crescita del Paese al 5,9% nel 2022. Il risultato è un duro colpo per Tsipras, che ha perso la sua quarta battaglia elettorale consecutiva contro Mitsotakis dopo essere stato premier dal 2015 al 2019, mandato durante il quale ha condotto i negoziati molto difficili con i creditori che fecero quasi uscire la Grecia dall'euro.
Tsipras ha lasciato su terreno un terzo dei voti ottenuti nel 2019, e in alcune aree è arrivato alle spalle del partito socialista Pasok-Kinal, guidato dal 44enne Nikos Androulakis. Un'altra vittima del voto è stata l'ex ministro delle finanze, Yanis Varoufakis, il cui partito anti-austerita' MeRA25 non è riuscito ad arrivare in Parlamento.
A Mitsotakis sono già arrivate le congratulazione del ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani: "I cittadini greci hanno premiato il lavoro fatto al governo: è un successo elettorale importante per continuare ad affrontare insieme le sfide europee, a cominciare da quelle nel Mediterraneo, nel solco della famiglia del Partito Popolare Europeo".