Theresa May (Ansa)
«Rispettare il risultato del referendum, raggiungere una soluzione durevole, proteggere occupazione e sicurezza, essere coerente con il tipo di Paese che vogliamo essere e rafforzare la nostra unione»: questi i cinque punti alla base dell'approccio di Londra nel negoziato per la Brexit enunciati dalla premier britannica Theresa May che oggi ha parlato alla Mansion House a Londra. La Gran Bretagna, ha detto May, sta vivendo un «momento importante» nella sua storia: «Lasciando l'Ue forgeremo un nuovo ruolo per noi nel mondo».
Quando la Brexit sarà definitiva e «quando recupereremo il controllo delle nostre frontiere, la libertà di movimento delle persone è destinata a finire» ha detto la premier britannica.
Il governo britannico, ha ribadito May, considera «incompatibile» con l'impegno previsto dalla Brexit di recuperare la propria «indipendenza» la permanenza nell'unione doganale europea. La premier ha indicato tuttavia «due opzioni» alternative per ridurre le barriere ed evitare in particolare «un confine hard» in Irlanda. La prima è «una partnership doganale fra Regno Unito e Ue», la seconda una serie di intese su specifici punti per evitare dazi e alleggerire il confine irlandese da confini.
«Io - ha precisato May - voglio l'accordo più ampio e profondo possibile, che copra diversi settori e assicuri una cooperazione più piena di qualunque altro accordo di libero commercio firmato fino a oggi ovunque nel mondo». «Credo che sia raggiungibile - ha rimarcato - perché è nell'interesse dell'Ue quanto in quello nostro e perché abbiamo un punto di partenza unico, essendo uniti dal giorno uno dalle stesse leggi e regole». Quindi - ha precisato - nel caso dei rapporti fra Londra e Bruxelles «invece di avere due sistemi da avvicinare, il compito sarà di gestire le relazioni una volta che si creeranno due sistemi legali separati».
May è entrata nel dettaglio di una serie di capitoli negoziali, dal commercio alla pesca, dalla giustizia alla sicurezza, citando diversi modelli di partnership con l'Ue. E ha insistito sulla convinzione che un accordo ad hoc per la Gran Bretagna possa essere raggiunto «con i nostri amici in Europa», evocando una visione «ottimistica» della Brexit. «Noi sappiamo cosa vogliamo», ha concluso infine, replicando alle perplessità di Bruxelles.