giovedì 5 ottobre 2023
La Conferenza dei conservatori a Manchester, aperta dai dati desolanti sull’avanzata della sinistra, è stata chiusa dal premier Che ha annunciato azioni per aiutare la gente, ma già note
Il premier britannico Rishi Sunak alla Conferenza dei Tory a Manchester

Il premier britannico Rishi Sunak alla Conferenza dei Tory a Manchester - Reuters

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Il premier britannico, Rishi Sunak, ha fatto del suo meglio. Intervenuto ieri a chiudere la conferenza annuale del partito conservatore si è presentato alla platea con discorso accurato e, a sorpresa, persino appassionato e commovente. Sarà bastato, ci si chiede, a stemperare l’amarezza che ha segnato la kermesse di Manchester? Quando l’evento è stato aperto, domenica, il “guru” dei sondaggi, John Curtice, aveva appena dichiarato che il favore degli elettori verso i Tory stava crollando ormai «irrimediabilmente» e che la leadership di Sunak era già «ampiamente scomparsa». È da tempo che le rilevazioni danno i laburisti in vantaggio sui conservatori. Secondo quelle di Curtice lo stacco guadagnato in media dalla sinistra negli ultimi mesi è di 18 punti. Dati che proiettati alle elezioni generali del prossimo anno predicono per i Tory una disfatta (quasi) inevitabile.
Gran parte degli annunci con cui Sunak ha concluso la conferenza erano stati ampiamente anticipati. Il più controverso è lo stop al progetto che avrebbe portato i treni ad alta velocità da Londra fino a Manchester. «I costi sono raddoppiati», ha sottolineato, e il Regno Unito non è più quello degli anni, 2009-2010, in cui il piano fu lanciato. Il premier ha comunque promesso che investirà 36 miliardi di sterline per costruire nuove infrastrutture al nord, la regione più depressa del Paese. Tra priorità confermate ci sono anche il graduale incremento dell’età legale per l’acquisto delle sigarette, ogni anno di un anno fino alla messa al bando totale del fumo, e una riforma dell’istruzione che semplifica le qualifiche, obbliga allo studio della matematica fino a 18 anni e incentiva gli insegnanti con bonus fino a 30mila sterline. Già sentiti pure i mantra sulla difesa della famiglia, sul rilancio della sanità pubblica, sulla libertà di poter dire «un uomo è un uomo, una donna è una donna», sulla necessità di frenare l’immigrazione irregolare. Motivo, quest’ultimo, su cui nei giorni precedenti si era distinta il ministro degli Interni, Suella Braverman, che ambisce a prendere le redini del partito.
A sorprendere è stato altro. Per esempio, il passaggio del discorso in cui ha ricordato quando il nonno, immigrato di origine indiana, lo ha accompagnato a Westminster quando è stato eletto. Inattesa anche la comparsa sul palco della moglie Akshata Murty. Trovate dettate dalla necessità di smarcarsi dal ruolo di tecnocrate e di accreditarsi come un vero leader. È l’ultima sua carta. Secondo alcuni pure l’unica. I suoi nuovi cavalli di battaglia, ha scritto il Guardian, «non gli faranno vincere le elezioni».

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