La nave Vlora appena arrivata a Bari l'8 agosto 1991. La foto, di Luca Turi, premiata, s'intitola "Grande esodo della popolazione albanese" - Ansa
Cosa è avvenuto prima e soprattutto dopo l'8 agosto del '91, giorno dell’arrivo a Bari del mercantile Vlora, con 20 mila profughi albanesi a bordo? A questa epocale domanda cerca di rispondere la giornalista freelance Ilaria Lia nel libro "Albania Italia andata e ritorno - La storia che sfocia nei grandi esodi, il legame solidale promosso dopo gli sbarchi” (Ed Insieme), dedicato a quel drammatico sbarco e alla solidarietà che gli italiani seppero mostrare ai “cugini” venuti dall’Est.
Il libro si compone di tre parti. La prima propone una ricostruzione storica, che racconta per sommi capi la storia dell’Albania e i rapporti con lo stato italiano, dall’invasione mussoliniana del ’39 fino ai primi anni 2000. Si parla del regime di Enver Hoxha e del dibattito sull'immigrazione nato in quegli anni in Italia, con il primo e unico Ministero dedicato, che era retto dalla socialista Margherita Boniver, e la prima legge Martelli, poi via via modificata.
La seconda parte è dedicata agli aiuti solidali in Albania, avviati immediatamente dopo lo sbarco della Vlora. In prima fila ci fu la Caritas, di cui quest’anno ricorre il 50esimo anniversario, capace di mettere in campo interventi tempestivi ed efficaci. Ma a dare slancio e forza agli aiuti ci furono soprattutto milioni di italiani, protagonisti di un moto solidale disinteressato mai visto prima di allora.
Una generosità sorta dal basso e diffusa, che non si rivelò soltanto materiale ma anche sociale e culturale. La terza parte del testo è dedicata alla presentazione dei profili di alcune persone che si sono spese per l’Albania e per l'accoglienza.
Un libro documentato ed esauriente, che approfondisce un capitolo importante della nostra storia recente e dei grandi flussi migratori che hanno segnato la nostra epoca. Con tante questioni ancora irrisolte.
"La Chiesa Italiana ebbe un peso significativo nell’accoglienza e nel riscatto di migliaia e migliaia di persone e famiglie albanesi – scrive nella prefazione Francesco Carloni, ex responsabile Emergenze di Caritas Italia -, ma a distanza di anni l’interrogativo sull’efficacia sociale generata, rimane ancora un punto di domanda in cui varrebbe la pena d’investigare a fondo. Ma sembra che questo non sia ancora un elemento importante e l’indifferenza politica sulle migrazioni attuali ne è la prova".