La tv sudcoreana trasmette le immagini del lancio del Nord - ANSA
Per gli esperti è più che un sospetto. Il missile nordcoreano, esploso in volo dopo aver volato per circa 250 chilometri, potrebbe appartenere alla “famiglia” dei missili ipersonici, vettori capaci di viaggiare a una velocità cinque volte superiore a quella del suono, progettati per essere manovrabili su traiettorie di volo imprevedibili e volare a bassa quota. Anche se fallito, il test segna un ulteriore innalzamento del livello di pericolosità raggiunto dal regime guidato da Kim Jong-un, abbarbicato ostinatamene al suo programma di potenziamento militare. Il precedente lancio missilistico era avvenuto il 30 maggio.
Il livello di allerta nella (e attorno) Penisola coreana non è mai stato così alto. Dopo esser arrivato a un passo dall’accordo sulla denuclearizzazione della Penisola con l’allora presidente a stelle e strisce Donald Trump, Kim Jong-un ha congedato gli atteggiamenti concilianti, intensificando “la retorica infuocata e demolendo la politica di lunga data mirata alla riunificazione pacifica con la Corea del Sud”.
Il dittatore si muove in maniera sempre più spregiudicata. L’alleanza con la Russia di Vladimir Putin, siglata qualche giorno fa, consente a Pyongyang uno spazio di manovra politico e militare inedito, dando nuovo fiato a una politica militare aggressiva, peraltro mai interrotta. Nel 2022, il Paese ha lanciato più di 90 missili, il numero più alto da quando Kim è salito al potere. Nel 2023, la Corea del Nord ha lanciato per la prima volta il missile Hwasong-18 a combustibile solido.
Non solo. Il lancio di oggi è avvenuto dopo che il Nord ha criticato l'arrivo in Corea del Sud della portaerei americana USS Theodore Roosevelt e ha avvertito che avrebbe adottato misure di deterrenza "nuove e schiaccianti" contro quello che ha definito un atto "provocatorio". La portaerei è arrivata sabato a Busan, 320 chilometri a sud-est di Seul, per partecipare a un'esercitazione trilaterale con Corea del Sud e Giappone.
Il presidente Yoon Suk Yeol è salito a bordo della portaerei martedì, affermando che la visita simboleggia il “fermo” impegno di sicurezza degli Stati Uniti nei confronti della Corea del Sud e che la cooperazione trilaterale tra Corea del Sud, Stati Uniti e Giappone diventerà un altro "potente" deterrente contro il Nord.
Seul, secondo quanto scrive il Korea Times, “sta peraltro intensificando le esercitazioni per rafforzare la deterrenza contro le provocazioni della Corea del Nord”. Si è trattato della prima esercitazione a fuoco vivo nella regione in quasi sette anni, in seguito alla decisione di Seul all'inizio del mese di sospendere l'accordo militare intercoreano del 2018. Le truppe sudcoreane hanno sparato più di 290 colpi nelle acque al largo delle isole nordoccidentale di Baengnyeong e Yeonpyeong. “Il Corpo dei Marines è pronto a combattere il nemico in un attimo. Se il nemico ci provoca, risponderemo immediatamente, con fermezza e fino alla fine”, ha detto un ufficiale militare sudcoreano.
Dalla fine del mese scorso, si stima che la Corea del Nord abbia lanciato più di 2.000 palloncini pieni di rifiuti in una mossa “occhio per occhio” contro i volantini di propaganda anti-Pyongyang inviati da disertori e attivisti nordcoreani nel sud.