Reuters
Papa Francesco ha espresso tutta la sua vicinanza alla gente colpita dal conflitto in Medio Oriente. E lo fa fatto dopo la recita dell'Angelus in Piazza San Pietro. "Seguo con apprensione e dolore quanto sta avvenendo in Israele, dove la violenza è esplosa ancora più ferocemente provocando centinaia di morti e feriti", ha detto papa Francesco all'Angelus. "Gli attacchi di armi si fermino, per favore - ha aggiunto -, e si comprenda che il terrorismo e la guerra non portano ad alcuna soluzione, ma solo alla morte di tanti innocenti". "La guerra è una sconfitta, è sempre una sconfitta - ha sottolineato il Pontefice -. Preghiamo perché ci sia la pace in Israele e in Palestina".
I fedeli in Piazza San Pietro - Reuters
In precedenza, introducendo la recita dell’Angelus, il Papa aveva detto che "Alla radice dei conflitti c'è sempre ingratitudine e pensieri avidi", "l'ingratitudine alimenta l'avidita'", "l'ingratitudine genera violenza, mentre un semplice 'grazie' può riportare la pace!". Il Pontefice, commentando la parabola del Vangelo odierno, dei contadini omicidi, rimarca che "quando l'uomo si illude di farsi da sé e dimentica la gratitudine, dimentica la realtà fondamentale della vita: che il bene viene dalla grazia di Dio, dal suo dono gratuito".
"Quando si scorda questo, si finisce col vivere la propria condizione e il proprio limite non più con la gioia di sentirsi amati e salvati, ma con la triste illusione di non aver bisogno né di amore, né di salvezza. Si smette di lasciarsi voler bene e ci si ritrova prigionieri della propria avidità del bisogno di avere qualcosa in più degli altri, del voler emergere sugli altri", aggiunge. "E' brutto questo processo e succede anche a noi", ha continuato esprimendo un ulteriore pensiero non contenuto nel testo originario che aveva preparato. "Da qui - spiega Francesco - provengono tante insoddisfazioni e recriminazioni, tante incomprensioni e invidie; e, spinti dal rancore, si può precipitare nel vortice della violenza. Sì, cari fratelli e sorelle, l'ingratitudine genera violenza, ci toglie la pace e ci fa urlare", "mentre un semplice 'grazie' può riportare la pace!".