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Nuovi raid hanno illuminato nella notte il cielo sulla Striscia di Gaza nonostante i sempre più numerosi appelli a cessare le ostilità. Anche nella notte tra domenica e lunedì i caccia israeliani hanno sferrato decine di attacchi nell'enclave palestinese, da dove partono i razzi verso Israele, poco dopo che il premier Netanyahu aveva ribadito che l'operazione a Gaza "richiederà ancora del tempo".
L'aviazione israeliana ha detto che i suoi "caccia" hanno colpito "obiettivi terroristici". Le forze israeliane hanno effettuato decine di raid e hanno comunicato di aver colpito 9 residenze di capi di Hamas, obiettivi terroristici e di intelligence. Oltre ad aver danneggiato i 15 chilometri della rete dei tunnel, detta "Metrò", di Hamas nel nord della Striscia di Gaza. Danni anche alla rete elettrica. Nelle prime ore del mattino, hanno suonato le sirene nella città israeliana di Kerem Shalom per segnalare il possibile lancio di altri razzi palestinesi.
All'Onu, nella terza riunione del Consiglio di Sicurezza da quando sono cominciate le violenze, Israele e Palestina si sono scambiati accuse durissime. E dalla riunione non è uscita alcuna dichiarazione comune: la maggior parte dei Paesi e delle potenze ha chiesto la fine immediata delle ostilità; ma il solido sostegno degli Stati Uniti agli israeliani ha impedito un messaggio comune e una dimostrazione di unità. La Cina ha apertamente accusato gli Usa di ostruzionismo, gli Usa hanno replicato che stanno lavorando a un cessate il fuoco (da due giorni peraltro a Gerusalemme c'è l'emissario di Biden, il vice segretario aggiunto del Pentagono per Israele e gli affari palestinesi, Hady Amr, che oggi ha incontrato il premier Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Benny Gantz).
Dopo il Papa, l'Ue e l'Onu, nella sera di domenica è giunto l'appello del segretario di Stato Usa Antony Blinken a entrambe le parti a cessare le violenze.
In una dichiarazione congiunta Cina, Tunisia e Norvegia si sono detti "molto preoccupati" per la situazione a Gaza e Gerusalemme est e per "l'aumento delle vittime civili", e hanno domandato "l'immediata cessazione delle ostilità". I tre paesi, che avevano anche richiesto la riunione d'urgenza del Consiglio di Sicurezza, hanno lanciato un appello per il pieno rispetto delle leggi internazionali.
La Russia ha assicurato che i contatti per una tregua e poi riportare le parti al tavolo negoziale avvengono "a tutti i livelli".
Nel giorno più sanguinoso dall'inizio delle ostilità, la diplomazia si è confermata impotente. I bombardamenti israeliani hanno ucciso almeno 42 persone a Gaza, tra cui 10 bambini e 12 donne. Sono proseguiti senza sosta i lanci dei razzi di Hamas e delle altre milizie. In una settimana di ostilità, i morti su entrambi i fronti sono ormai oltre 200.
Aprendo la riunione virtuale del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, il segretario generale Antonio Guterres ha parlato di violenza "assolutamente spaventosa", ha esortato a una tregua e ha detto che l'Onu stesso lavora a un cessate-il-fuoco immediato: "I combattimenti devono finire, devono cessare immediatamente. I razzi e i mortai da un lato e i bombardamenti aerei e l'artiglieria dall'altro devono cessare".