In Sudan si sta consumando un'altra tragedia africana - ANSA
Intanto dello stesso Bashir, oggi, non si sa molto. Dopo aver passato questi ultimi anni in prigione, colui che ha regnato con un pugno di ferro per 30 anni, con lo svuotamento delle prigioni, si troverebbe in un posto sconosciuto probabilmente protetto dagli stessi che l’hanno incarcerato per tranquillizzare parte della comunità internazionale.
Nelle strade della capitale sudanese, Khartum, sono ora due i «criminali» che si affrontano: il capo dell'esercito, Abdel Fattah al-Burhan, e il suo ex vice, Dagalo alias Hemedti. Entrambi si stanno coprendo di gravi crimini e le conseguenze delle loro azioni sono oramai devastanti. «A Khartum continuano i combattimenti e i saccheggi – affermava ieri la stampa locale –. la capitale come il Paese sono ormai al collasso. Ci sono altre uccisioni di civili, compreso personale medico, ad Al Geneina, nel Darfur occidentale», dove è stato letteralmente saccheggiato l’ospedale di Medici senza frontiere dopo una violenta irruzione. I Paesi confinanti, Egitto i testa, da giorni lanciano allarmi per il «pericolo contagio».
E gli effetti sono già evidenti. Già 50mila sudanesi hanno lasciato il Paese: 20mila sono rifugiati in Ciad, 16 mila in Egitto, 13.292 in Sud Sudan e 1.300 in Centrafrica. Sempre secondo l'Onu, più di 75mila sudanesi risultano invece sfollati interni, principalmente negli Stati di Khartum, Nilo Blu, Nord Kordofan e Darfur. Una situazione destinata ad aggravarsi nei prossimi giorni. Il 61% delle strutture sanitarie sudanesi è chiuso e solo il 16% funziona a Khartum, milioni di persone non hanno quindi accesso all'assistenza sanitaria. Gli operatori umanitari stanno portando aiuto ovunque e quando possibile, ma gran parte di essi sono partiti con le numerose operazioni di evacuazione eseguite dai Paesi stranieri e dagli stessi sudanesi durante gli ultimi cinque giorni. Sono almeno 16mila i cittadini con passaporto statunitense nel Paese. Gran Bretagna, Unione Europea, Turchia, Cina, Paesi del Golfo, Corea del Sud, Giappone evacuati.
Ma per un sudanese che vuole oltrepassare il confine oggi ci vogliono fino a 40mila dollari. Anche l'Onu e molte nazioni hanno evacuato i loro operatori via terra. Quelli che hanno deciso di rimanere, stranieri e locali, sanno che ogni giorno la situazione può peggiorare.