lunedì 21 ottobre 2024
Proseguono da 17 giorni i bombardamenti sul Nord della Striscia: sarebbero almeno 87 i morti nel raid di sabato sera. In Libano colpite le filiali della "banca" di Hezbollah
Donne e bambini palestinesi in una casa in macerie a Khan Yunis, nella cosiddetta zona umanitaria di sicurezza nel centro della Striscia di Gaza

Donne e bambini palestinesi in una casa in macerie a Khan Yunis, nella cosiddetta zona umanitaria di sicurezza nel centro della Striscia di Gaza - Ansa

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Potranno uscire da Gaza «nei prossimi mesi». Ed è considerato già un fatto straordinario. Un migliaio tra donne e bambini urgentemente bisognosi di cure mediche saranno evacuati in Paesi dell'Unione Europea. L'ha annunciato il capo della filiale europea l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Hans Kluge, sostenendo che Israele ha dato il permesso. Sull'accordo, e sulle modalità e i tempi del trasferimento, non sono stati rilasciati dettagli.

Raid sul Nord di Gaza, «oltre cento tra morti e feriti»

Sulla Striscia proseguono i bombardamenti, in particolare sul settore nord che è sotto bombardamenti da 17 giorni. Il raid di sabato sera su un complesso residenziale a Beit Lahiya avrebbe ucciso almeno 87 persone ferendone altre 40. Per l'esercito israeliano «il numero delle vittime è esagerato e non corrisponde alle informazioni dal terreno».

Stamani l'artiglieria ha bombardato alcune abitazioni nell'area di Saftawi, a nord-ovest di Gaza City, vicino alla moschea di al-Tawbah, uccidendo due persone. A ovest del campo profughi di Jabalia, pesantemente bombardato nei giorni scorsi, sono stati fatti saltare in aria diversi edifici residenziali. Nella stessa area è stato ucciso da un ordigno un comandate israeliano: si tratta dell'ufficiale di più alto grado ucciso in un anno di guerra.

I bombardieri hanno colpito anche il campo profughi di Shati e diverse aree a nord-ovest del campo di Nuseirat, sempre nel Nord dell'enclave.

Il coordinatore dell'Onu per il processo di pace in Medio Oriente, Tor Wennesland, denuncia «scene orribili dalla Striscia settentrionale, tra incessanti attacchi israeliani e una crisi umanitaria in continuo peggioramento». E ribadisce che a Gaza nessun luogo è sicuro per i civili.

In Libano bombardata la banca di Hezbollah. Incendi a Beirut

Sul fronte libanese, attacchi notturni su Beirut e sul Libano meridionale hanno colpito decine di edifici collegati a un'organizzazione che finanzia i miliziani di Hezbollah. Considerata una specie di banca, al-Qard al-Hassan Association deterrebbe nelle sue filiali centinaia di migliaia di dollari, compresi fondi direttamente associati ad attività terroristiche del braccio militare del gruppo. I fondi, secondo una ricostruzione del Times of Israel, verrebbero utilizzati per l'acquisto di armi e per il pagamento e la distribuzione degli stipendi agli agenti dell'ala militare di Hezbollah. I bombardamenti sono stati preceduti da messaggi che ordinavano l'evacuazione dei civili. Almeno 15 gli edifici colpiti. Su Beirut sono testimoniati vasti incendi.

Il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ha dichiarato che gli attacchi notturni al Libano sono stati «su vasta scala» e «hanno preso di mira l'infrastruttura finanziaria di Hezbollah». Su X il ministro afferma che «Beirut è in fiamme», aggiungendo: «Continueremo a colpire anche il proxy iraniano, finché non crollerà».

Cisgiordania, irruzioni dell'esercito. Tajani arriva in Israele e in Palestina

Sempre nella notte, le forze israeliane hanno preso d'assalto diverse città e villaggi nella Cisgiordania occupata. Secondo al Jazeera, i soldati hanno fatto irruzione a Beitunia, Beit Fajjar, Hebron e Nablus.

Stamani è atterrato a Tel Aviv il vice presidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Avrà colloqui con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e con il ministro degli Esteri, Israel Katz. Tajani si sposterà poi a Ramallah, in Cisgiordania, per incontrare il primo ministro palestinese Abu Mazen. Il capo della Farnesina ribadirà l'impegno dell'Italia per la pace, chiedendo un immediato cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. Alle istituzioni israeliane chiederà di facilitare un maggiore afflusso di beni alimentari e sanitari a Gaza. E ribadirà il sostegno italiano alla soluzione dei due Stati.

Israele: l'attacco all'Iran «sarà approvato all'ultimo minuto»

Nella riunione del gabinetto di sicurezza israeliano, finita in piena notte dopo sei ore, è stato nuovamente affrontato il tema dell'attacco all'Iran. Ma non è stata presa alcuna decisione. Secondo indiscrezioni, ci sarebbe sostanziale accordo per cui l'attacco non verrà messo ai voti in una riunione formale ma sarà approvato anche via telefono all'ultimo momento, come già avvenuto per gli attacchi contro gli Houthi in Yemen e per l'uccisione in Libano dello storico leader di Hezbollah, Hasan Nasrallah.

Stando ai media israeliani, nel gabinetto di sicurezza alcuni ministri avrebbero contestato la «risposta debole» dell'esercito al drone che sabato ha colpito un edificio a Cesarea. Finora non è stato detto ufficialmente se quella attaccata era effettivamente la villa privata di Netanyahu. Si è saputo solo che l'abitazione era vuota e che il premier e la moglie non si trovavano a Cesarea. La residente ufficiale del premier è infatti a Gerusalemme.

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