sabato 25 novembre 2017
«Il futuro delle donne è il futuro del mondo» è lo slogan che sostiene i progetti di promozione femminile. Il quotidiano Avvenire e media partner dell'iniziativa Focsiv
La nuova campagna Humanity è dalla parte delle donne
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«Il futuro delle donne è il futuro del mondo». Una campagna tutta al femminile quella di «Humanity» 2017/18 a partire dal suo slogan. «La nostra esperienza – spiega il presidente di Focsiv Gianfranco Cattai – è che sono le donne che fin dall’infanzia trasferiscono nei loro figli la conoscenza della cultura di una comunità, l’appartenenza a un territorio e quel senso profondo di speranza nel guardare al futuro. Solo così, nonostante le fughe e le guerre, si è in grado di ricostruire dal nulla il bene comune».

Questo il nuovo obiettivo di Humanity, consorzio di Ong della Focsiv (Federazione degli Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario) che, grazie alla campagna del 2016, ha già potuto mettere in campo interventi in una delle regioni con il più alto numero di profughi e di fattori di instabilità. Oltre che nel Kurdistan iracheno e in Siria, – dove si va concludendo la guerra al Daesh e la guerra civile – le Ong Focsiv operano pure in Libano, Turchia e Giordania. «La campagna è di per sé la dimostrazione che, mettendo insieme competenze, esperienze e passione di soggetti presenti nelle aree di intervento, si possono dare risposte più puntuali alle comunità», spiega Gianfranco Cattai. Se molti esortano a fare rete, «noi ci impegniamo concretamente a farlo», aggiunge il presidente di Focsiv. «Humanity» è infatti espressione di un consorzio di 7 Ong, più la stessa Focsiv, che opera grazie ai 262mila euro raccolti da novembre 2016 a ottobre 2017 (di cui 100.800 grazie ai lettori di Avvenire). Un impegno che vuole continuare anche quest’anno con una attenzione particolare al mondo femminile: a Qaraqosh (Iraq), nella Piana di Ninive, dal primo dicembre riprenderanno i corsi per sarte e quelli per parrucchiere estetiste mentre, appena sarà allestito il laboratorio, inizieranno anche quelli per cuoche. Simili corsi professionali sono già attivi fra i profughi siriani e iracheni in Libano e ad Aleppo in Siria. Interventi che si vanno ad affiancare a una consolidata presenza educativa delle Ong a sostegno della bambine e delle adolescenti. DONA ORA.

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